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Bettini: «Collaboriamo insieme per la cultura» Ma non si placano le polemiche con Venezia

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Il senatore Ds e presidente della Fondazione Musica per Roma, Goffredo Bettini, taglia corto sui rumors di profondi dissapori con il ministro dei Beni culturali e, più in generale, tra i Ds e la Margherita. Il neo vicedirettore Rai, Leone, si è detto contento della sana competizione tra Venezia e Roma. Lei che ne pensa? «Non mi stancherò mai di ripetere che la Festa del Cinema romana sarà di stimolo a Venezia. Insomma alla fine ci andrà a guadagnare tutto il cinema italiano. Lo dicono i fatti, che contano cento volte di più di polemiche montate sui giornali e nelle emittenti televisive. In più, il programma della Mostra è eccellente: i miei più sinceri complimenti, quindi, vanno al direttore Muller. Un programma che è scaturito anche dal fatto che, sulle spalle, la Mostra del Cinema si è sentita la responsabilità di un confronto positivo con noi». Il cartellone in cosa si diversifica? «Dopo Venezia, presenteremo il programma. Di grande qualità e, allo stesso tempo, popolare. Puntiamo a formare un nuovo pubblico. Per questo non abbiamo intenzione di chiuderci solo nel concorso, nelle rassegne delle opere». Veniamo ai nodi da sciogliere. Il ministro per i Beni Culturali Rutelli ha usato parole lusinghiere per Venezia. E la moglie Barbara Palombelli parteciperà all'entourage del festival... «Ho molta stima nei confronti della Palombelli. La stimo grandemente come madre, come moglie, come professionista. Il suo nuovo libro sul cinema lo presenterà proprio alla Festa di Roma. La sua collaborazione - nei mesi precedenti - a un film che verrà presentato a Venezia è un suo sacrosanto diritto, sul quale mi pare deprimente ogni tipo di speculazione». E Rutelli? Come ministro della Cultura sta dalla parte di Venezia? «Rutelli ricordo che fu presente, insieme a me e a Davide Croff, ad una conferenza stampa; in quel contesto, usò nei confronti della rassegna parole lusinghiere sia per Venezia che per Roma. Sottolineò che non vedeva conflitto tra le due manifestazioni, piuttosto una interazione. Si è impegnato, dunque, in modo esemplare». C'è chi ha visto tra le righe piuttosto una polemica politica tra la Margherita (Rutelli) e lei, senatore Ds. Per questo, ora, metterebbe in ombra Roma rispetto a Venezia. Lei che ne pensa? «Lui è stato uno dei due sindaci ad aver reso possibile la costruzione dell'Auditorium, sostenendo il progetto in ogni fase. So che la politica italiana cade spesso nella miseria del pettegolezzo. Ma è ridicolo pensare a un malanimo di Rutelli verso Roma. Io preferisco piuttosto guardare ai fatti: le polemiche rimangano nell'ambito della politica. Per la Festa di Roma io e Rutelli abbiamo collaborato e collaboreremo, aldilà di qualsiasi strumentalità, come abbiamo sempre fatto in tanti anni di lavoro comune». Vi siete incontrati? In quali termini aiuterà l'auditorium a progredire? Ci saranno finanziamenti o cosa? «In verità l'auditorium si è vantato, fin dagli inizi di non aver mai chiesto finanziamenti diretti allo stato ma di aver ricorso alle istituzioni locali. Il Comune, la Provincia, la Regione e la Camera di Commercio. Essi hanno puntato sulla cultura, sul suo sviluppo che, oltre a migliorare l'animo delle persone, fa crescere la ricchezza, nuova occupazione, il turismo e tanti servizi innovativi. A Rutelli, dunque, non chiedo soldi, ma semmai collaborazione su alcuni progetti». Per esempio? «I Festival internazionali come quello russo, tailandese e scandinavo sono stati oltreché eventi artistici e musicali, occasioni di scambio con gli altri paesi. Progetti che abbiamo portato avanti insieme alle ambasciate e agli altri governi. È su queste cose che potremo lavorare insieme al governo». E il presidente del Veneto Galan? «Il governatore Galan si è lasciato andare a dichiarazione poco carine. È paradossale che Galan fautore di un federalismo inteso quasi come separazione, quando Roma cerca di valorizzare, con propri fondi, il proprio territorio con un'iniziativa come quella della Festa di Roma si sia scagliat

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