L'Italia pronta a inviare tremila uomini
Così a Bruxelles si sintetizza l'esito della riunione tecnica di diplomatici europei che hanno preparato il vertice straordinario dei ministri degli esteri dei Venticinque col segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, dando chiaramente la sensazione che si fa sempre più vicina la definizione del contributo europeo al contingente dell'Unifil. Un impegno in termini di truppe per il quale alcuni Paesi, come Spagna, Belgio e Finlandia hanno espresso una disponibilità, mentre altri come la Gran Bretagna, già fortemente impegnata sul fronte iracheno, hanno escluso, dando la disponibilità, ribadita ieri, per l'invio di aerei da combattimento. Nella riunione, che alla crisi libanese ha dedicato oltre due ore, la delegazione italiana ha lanciato un forte appello ai Paesi europei a partecipare alla missione, per la quale l'Italia è disposta a inviare un massimo di tremila uomini. Ma nel complesso gli altri ventiquattro Paesi non hanno indicato nuove cifre sul loro prospettato impegno. Tutti guardano ora a domani per avere un quadro effettivamente più concreto dell'impegno europeo, che, riferiscono varie fonti a Bruxelles, è reale. Dai rappresentati europei è emerso un consenso generale affinché venga applicata la risoluzione Onu 1701, che chiede un rafforzamento dell'attuale contingente Unifil. Anche la delegazione francese, riferiscono le fonti, si è espressa a favore di questa impostazione, ribadendo però la sua posizione sulla necessità di regole di ingaggio chiare. Col vertice di domani, dopo la riunione tecnica di ieri, si potrebbe quindi avvicinare una definizione più concreta dell'impegno europeo nella forza multinazionale delle Nazioni Unite, mentre prosegue l'attività diplomatica della presidenza finlandese in vista di venerdì. Il ministro degli Esteri finlandese, Erkki Tuomioja, ha avuto un colloquio oggi con il suo collega siriano, Walid Al-Moallem, nel quale è emersa la volontà precisa di Damasco di chiudere le frontiere con il Libano se venisse dispiegata anche lì la forza dei Caschi blu. Una prospettiva che preoccupa chiaramente la comunità internazionale, ma che è stata esplicitamente evocata dal ministro degli Esteri francese Philippe Douste-Blazy, quando ieri ha dichiarato che la forza Unifil dovrà farsi carico di fare osservare l'embargo alla consegna di armi lungo tutte le frontiere del Paese dei Cedri. E oggi il ministro degli Esteri finlandese sarà proprio a Parigi per sondare le intenzioni del governo francese, che ieri ha ascoltato l'appello del ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni alla comunità internazionale a fare presto, perchè la situazione in Libano è «esplosiva».