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di LAURA DELLA PASQUA «INVECE di discutere sulle intenzioni, bisognerebbe invece parlare di come mai ...

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Questo è un fatto concreto non le polemiche su una Finanziaria ancora tutta da fare». L'economista Mario Baldassarri sfodera un commento tranchant sul botta e risposta che rimbalza da due giorni sulle colonne delle Corriere della Sera tra il ministro del Tesoro Tommaso Padoa Schioppa e l'economista Francesco Giavazzi. Oggetto della discussione i contenuti della prossima Finanziaria e soprattutto la necessità di tagli alla spesa pubblica. «Un processo a quelle che potrebbero essere le intenzioni del ministro - commenta Baldassarri - tutte però ancora da verificare». Quindi secondo lei è una discussione sul nulla, del tutto pretestuosa? «Discutere su qualcosa che ancora non c'è mi sembra assurdo. Aspettiamo che Padoa Schioppa presenti la Finanziaria e poi commentiamo. Al momento l'unico atto vero è il decreto Visco-Bersani ma su questo mi sembra che Giavazzi non si sia pronunciato. C'è il Documento di programmazione economico ma è una summa di pie intenzioni. Anche io posso nutrire dubbi sulla qualità della prossima manovra economica soprattutto perchè è difficile che Padoa Schioppa riesca a rispettare gli impegni del Dpef con una coalizione così variegata. Però prima di parlare voglio vedere i fatti». Vuol dire che si sta facendo tanto rumore per nulla? «Avendo fatto l'editorialista per 30 anni dico che un conto è fare il commentatore e un conto è avere responsabilità di governo. Io sono pronto a criticare Padoa Schioppa anche se è mio amico, ma voglio poterlo fare su atti concreti che ora non ci sono». Lei pensa che dietro a questa polemica si nascondano altre strategie? «Posso dire che dietro i miei editoriali non c'è stato mai nessuno. Ho scritto sempre quello che volevo anche su giornali di orientamento di centrosinistra. Quanto agli editoriali degli altri ognuno risponda di se stesso».

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