Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A ottobre il verdetto

Esplora:
default_image

Sul balzello pende già

  • a
  • a
  • a

A far finire la tassa sul lusso davanti ai giudici europei, è stato a luglio il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi. E a Bruxelles hanno dichiarato il ricorso «ricevibile» aprendo così un'indagine. L'ipotesi è che venga aperta una procedura d'infrazione contro l'Italia per violazione della libera circolazione di persone e merci. Non significa che si configurino automaticamente violazioni, ma la Ue vuole vederci chiaro. Intanto non si arrende il partito della contestazione che trasversalmente sta unendo i primi cittadini dei comuni costieri, da destra e sinistra. La tassa sul lusso ha scatenato anche una guerra di numeri. Da una parte la Regione, dall'altra i gestori dei porti. Il governatore Soru chiede alle marine dell'isola i dati sugli arrivi e le partenze, che servono per censire gli yacht da tassare. Ma non tutti ci stanno. L'opposizione più dura porta la firma di Franco Cuccureddu, presidente della Rete dei porti (5.403 posti barca sui 16.312 totali). Tanto che l'assessore regionale all'Ambiente, Tonino Dessì, minaccia «azioni giudiziarie». Di certo c'è che la Regione non ha dati ma li pretende. La Rete dei porti, invece, non li dà «perché non siamo tenuti a farlo», spiega Cuccureddu. «La stessa legge regionale che disciplina la tassa, non ci obbliga a fornire alla giunta i movimenti delle barche. Ormeggi peraltro coperti dalla privacy, come prevede la normativa nazionale, giuridicamente sovraordinata». E a parte la società di servizi marittimi di Porto Cervo, sembra che le tasse non le stiano versando in molti. E nemmeno di multe se ne parla: per ammissione dello stesso Ente foreste, incaricato dalla Regione di vigilare sul rispetto della tassa, fino ad ora si stanno soltanto facendo controlli a campione. Se ne riparlerà a ottobre, quando la giunta Soru ha promesso di recapitare le cedole di pagamento ai proprietari delle barche controllate. I prezzi non cambiano. Per uno yacht oltre i 60 metri sono 15mila euro. Dai 40 ai 60 metri, 10mila. Fuori dall'imposta, le barche sotto i 14 metri. Nel frattempo, si aspetta il verdetto della Commissione europea di ottobre. A.C.

Dai blog