La Margherita fa quadrato: «Contestata perché sta con Prodi»
Mai la Margherita si sarebbe aspettata che l'ex presidente di «Scienza & Vita», da sempre impegnata nella difesa dei valori cattolici, finisse nel mirino dei ciellini al suon di fischi e insulti. E proprio mentre era sul palco a difendere la «famiglia tradizionale». E così i Dl, da Rutelli al ministro Fioroni, fanno quadrato intorno alla senatrice, accusando di intolleranza il Meeting di Rimini. «Molto amareggiato e rammaricato - si dice il vicepremier per il quale l'accoglienza di ieri alla sua parlamentare - contraddice radicalmente l'impostazione asserita dal Meeting di Rimini di non voler guardare tanto allo schieramento quanto al merito delle scelte». E, allargando lo sguardo allo scenario politico, Rutelli, che oggi sarà appunto a Rimini, invita tutti, destra e sinistra, ad abbassare gli scudi ideologici. «L'Italia - afferma il leader Dl - deve uscire al più presto da questa radicalizzazione, che sta diventando pesante tra chi, nel campo della Cdl, pretende di piegare a fini politici la fede cristiana e quanti, anche nel campo del centrosinistra, si fanno portatori di ritornelli laicisti che non considerano le motivazioni e la profondità di valori di riferimento». Poche ore dopo le critiche del vicepremier, il capo ufficio stampa del Meeting Emma Neri evidenzia che «i fischi sono sempre spiacevoli e ieri sono stati fermati subito» e che comunque la senatrice Dl «non è stata interrotta e ha potuto concludere il suo pensiero». La Margherita per tutto il giorno difende la sua senatrice: da Maria Pia Garavaglia, per la quale «i fischi sono spesso il prezzo che bisogna pagare per la proprio coerenza», al ministro Fioroni per il quale «la cifra del dialogo, che il Meeting si è proposto, è la capacità di ascolto e di rispetto, altrimenti è la chiusura del dialogo». La Cdl, al contrario, comprende l'accoglienza riservata da Cl alla senatrice della Margherita. Adolfo Urso, di An, ribalta la lettura di Rutelli: «Binetti è stata contestata per le cose che ha fatto, cioè per i voti che ha espresso in Senato per una logica di mero schieramento» ad esempio sul finanziamento della ricerca sulle staminali. E il governatore Udc Salvatore Cuffaro, pur esprimendo stima per la senatrice, si chiede come faccia a conciliare «le sue battaglie per la tutela della vita in una coalizione politica che nella stragrande maggioranza la pensa all'opposto». E nel giorno della difesa della senatrice Dl, l'Unione sceglie di non soffiare sul fuoco della polemica interna tra i sostenitori e i contrari ai Pacs. Certo il leader dello Sdi Enrico Boselli si affretta a ricordare che, anche se non si chiamano pacs per veto della Margherita, il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto è nell'agenda del governo. Ma il silenzio delle dichiarazioni dimostra che non è tempo, con il governo alle prese con la missione in Libano, di aprire fronti polemici. In difesa della Binetti è sceso anche in campo Luigi Zanda, vicepresidente vicario del gruppo dell'Ulivo al Senato: «È giusto discutere e anche dissentire sulle politiche del governo, sulla legge finanziaria e sulla famiglia. Sono questioni sulle quali tutte le opinioni sono lecite. Ma queste discussioni non hanno nulla a che vedere con l'accoglienza che il Meeting di Rimini ha riservato a Paola Binetti». E ancora, a intervenire sull'argomento, è il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che ha espresso la «sua piena solidarietà alla senatrice per le contestazioni subite». Cossiga si augura, inoltre, che «i responsabili di Cl facciano pubbliche scuse alla senatrice Binetti». Per chiudere, poi, non si può non citare il ministro pecoraro Scanio, che sull'accaduto