«IL centrodestra deve ricucire con l'area radicale», esorta il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi.
Un'analisi molto elogiata da Bondi, che nelle valutazioni di Messa, «curatore di Formiche, la rivista di studi politici vicina a Marco Follini», intravede i germi di una «riflessione positiva che può portare a convergenze interessanti». Tanto più importante è la posizione di Messa - osserva Bondi - in quanto il curatore di Formiche ricorda che fu proprio «il veto politico dell'Udc contro i Radicali a favorire il centrosinistra» nelle recenti elezioni politiche. L'esternazione del coordinatore di Forza Italia suscita la reazione critica dell'esponente dell'Udc Carlo Giovanardi, che in vista del congresso dei centristi annuncia la conferma del no ai Radicali, mentre il segretario della Democrazia cristiana Gianfranco Rotondi afferma che la forza politica da lui guidata «la pensa come Marco Follini e Sandro Bondi: bisogna aprire a i Radicali. Basta con la mistica del no ai Pacs come se tutto il cattolicesimo politico fosse dentro questi temi delicati ma alla fine molto parziali». Il repubblicano Giorgio La Malfa, deputato del gruppo Misto eletto con Forza Italia, si posiziona sull'asse Bondi-Rotondi, rammentando la propria «lontananza dalla sensibilità di Giovanardi». Per La Malfa «è indubbio che le posizioni dei Radicali, in politica estera ed economica, siano molto vicine a quelle di vasta area del centrodestra». Pertanto il deputato del gruppo Misto vede «favorevolmente l'ipotesi di apertura ai Radicali. Le questioni di natura etica sollevate dall'Udc sono molto delicate. Ritengo però che temi come l'aborto non dovrebbero far parte del programma di governo. Su questo problema si è registrata negli ultimi mesi troppa confusione: la maggior parte delle materie eticamente sensibili vanno escluse coscientemente dai programmi di coalizione e rimesse il più possibile - anche in Parlamento - alle valutazioni personali.