Si cercano ancora 70 dispersi
Altri 247 disperati sono sbarcati in Sicilia
Solo nella giornata di ieri, 247 persone sono riuscite a toccare terra dopo avere navigato lungo la rotta della speranza tra l'Africa e la Sicilia. Della speranza e della morte, visti i due naufragi che tra sabato e domenica hanno abbandonato in mare sedici cadaveri. Una cifra destinata a crescere, dal momento che si cercano ancora una settantina di dispersi. Gli sbarchi continuano come un'emorragia inarrestabile. Ieri mattina, nonostante le cattive condizioni meteomarine, con mare forza 3 ingrossato da vento di nord est, sono riusciti ad approdare a Lampedusa 38 migranti: 28 (nel gruppo anche una donna e un bambino) sono stati intercettati dalla guardia di finanza nei pressi del porto, altri dieci sull'isola dei conigli. Nove extracomunitari sono stati invece bloccati a terra sull'isola di Pantelleria. Solo qualche ora dopo, nel primo pomeriggio, un peschereccio ha avvistato un barcone stracarico di immigrati che andava alla deriva a circa 40 miglia a sud di Lampedusa. A bordo della carretta c'erano 200 persone: 185 uomini e 15 donne in balìa delle onde. Sul posto sono giunte due motovedette della guardia costiera sulle quali, con molte difficoltà dovute alle pessime condizioni del mare, sono stati trasbordati i migranti poi condotti in porto. Lì hanno ricevuto le prime cure e sono stati rifocillati. Le loro condizioni di salute sono state ritenute buone. In serata, sono stati trasferiti al centro di primo soccorso «La Misecordia», ancora una volta al collasso dopo la raffica di arrivi degli ultimi tre giorni. Intanto continuano le ricerche dei dispersi nel Canale di Sicilia. Ieri all'alba è partito un nuovo giro di perlustrazione, che ha impegnato diversi mezzi navali e aerei di Capitaneria, guardia di finanza e Marina militare. Ancora nessuna traccia di altri naufraghi. Proseguono anche le indagini della Procura di Agrigento sul disastro avvenuto nelle prime ore di sabato mattina a dieci miglia da Lampedusa. Resta in piedi l'ipotesi di un urto tra la corvetta «Minerva» della Marina e il barcone di immigrati affondato.