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Muore anche un bancario marocchino

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E tra i superstiti un palestinese che non riesce a rassegnarsi alla morte dell'amico più caro: lo ha visto sparire tra le onde. Così come un clandestino caduto in mare e, dicono i naufraghi, divorato da un pescecane. E c'è la piccola Juliette, sudanese di appena un anno, sbarcata a Lampedusa dopo un lungo viaggio con i genitori. Sono alcune delle storie raccontate dagli immigrati sopravvissuti al naufragio e da quelli arrivati sull'isola la notte scorsa in due distinti sbarchi. Si sono ritrovati nel Cpt in cui sono stati portati ieri e hanno trascorso ore a raccontarsi le drammatiche esperienze vissute. Bancario a 400 euro al mese, aveva deciso di cambiare vita, di lasciare il suo paese, il Marocco, e il lavoro in banca, uno dei clandestini morti nel naufragio.: «Non si accontentava - raccontano gli amici partiti con lui e sopravvissuti alla tragedia - voleva di più, non gli bastavano i soldi che guadagnava». Così il giovane ha deciso di partire approfittando delle ferie estive. «Dico che vado in vacanza - aveva detto ai compagni - ma spero di non tornare più». Ma il visto turistico per l'Italia non gli è stato concesso e allora il nordafricano ha deciso di raggiungere le coste siciliane partendo dalla Libia. Via terra ha raggiunto Al Zwara, e si è imbarcato concedendo, agli scafisti, ben duemila euro.

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