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GERUSALEMME — Israele ritiene che l'invio di soldati italiani in Libano rivesta una importanza «essenziale» ...

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Nel colloquio, dedicato alla forza internazionale di interposizione, ha precisato in una nota la presidenza del governo israeliano, Olmert ha detto che «Israele vede nell'invio di forze dell'esercito italiano nella forza multinazionale in Libano un elemento essenziale per l'attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza 1701 e un contributo importante per la pace e per la stabilità in Medio Oriente». Il primo ministro di Gerusalemme, secondo la nota, ha affermato anche che «è importante che la forza arrivi al più presto nella regione», e che «è importante che l'Italia guidi la forza multinazionale e mandi forze di supervisione nei valichi di confine tra Siria e Libano». Il portavoce del governo Avui Pazner ha confermato che Israele considera «primordiale» la partecipazione dell'Italia alla forza multinazionale per il Libano. Circa la posizione di Parigi, che per ora ha annunciato solo l'invio di 200 soldati nel Libano Sud, Pazner ha anche affermato che «occorre dare tempo alla Francia per decidere». Intanto il sito Ynet, versione elettronica del quotidiano israeliano Yediot Ahronot, «anticipa» che la forza Unifil allargata che si dispiegherà in Libano e della quale farà parte anche l'Italia, avrà tra le sue regole d'ingaggio il diritto di sparare. Citando non meglio precisate «fonti diplomatiche occidentali a Gerusalemme», Ynet afferma che il «diritto ad aprire il fuoco» da parte dei caschi blu sarà contenuto nel «rapporto che si attende venga diffuso domani dal segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan».

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