Sangalli, numero uno della Cna «L'85% degli artigiani in regola»
Ma mi stupisco che il governo debba ricorrere a questa forma di propaganda quando lo stesso Visco nel 1996, quando era ministro delle Finanze, sottoscrisse con le categorie economiche un accordo per la nascita degli studi di settore che hanno funzionato. Basta quindi con questa strategia di colpevolizzare artigiani e comercianti». Il segretario generale della Cna, Gian Carlo Sangalli, respinge in modo secco le accuse lanciate da Prodi ai lavoratori autonomi, che sarebbero i maggiori responsabili, secondo il premier, dell'evasione. Gli artigiani si sentono sul banco degli imputati ma secondo l'Agenzia delle Entrate ci sono lavoratori autonomi che dichiarano meno di un insegnante, come la mettete? «È una cosa che mi sorprende. Artigiani e commercianti pagano le tasse sulla base degli studi di settori, che sono stati stabiliti nel primo governo Prodi con un protocollo intesa tra le categorie economiche e il governo. Gli studi di settore, lo ricordo, stabiliscono i ricavi potenziali delle aziende interessate e poi viene verificata su questi la congruità delle dichiarazioni dei redditi. L'85% degli artigiani sono congrui con gli studi di settori. Quindi cosa intende fare Visco, rivedere gli studi di settore? In questo caso è necessario un confronto con le parti economiche interessate senza pregiudizi. Vorrei ricordare che gli studi di settore hanno portato un maggior gettito fiscale di ben 8 mila miliardi di vecchie lire l'anno». L'Agenzia delle Entrate dice anche che circa 300 mila lavoratori autonomi sono sotto la soglia di sopravvivenza cn un reddito di 500 euro al mese, come è possibile? «Vorrei far notare che quando si parla di piccolo artigianato e commercio ci si riferisce a aziende appena nate o che stanno per chiudere. Ogni anno sono circa 300 mila le aziende che nascono e altrettante quelle che chiudono i battenti. Queste non hanno grandi ricavi, è logico. Pertanto bisogna analizzare i dati con calma e circoscrivere i veri responsabili dell'evasione». Questo significa che non c'è evasione nella sua categoria? «Non nego che ci possano essere casi di evasione tra gli artigiani come in altre categorie. Ma vorrei aggiungere che bisognerebbe guardare anche nel lavoro dipendente dove prolifera il doppio lavoro. Che dire poi del 50% delle società di capitale che dichiarano reddito zero? E poi uno dei motivi dell'evasione è l'elevata pressione fiscale. Visco rifletta sulle tasse troppo elevate che strangolano le aziende».