Il vicesegretario Onu
«Regole d'ingaggio inviate Adesso tocca ai governi»
La richiesta è stata avanzata ieri in una breve conferenza stampa, a New York. Malloch Brown, salutando «l'impegno fermo» preso dall'Italia, anche se non ancora sui numeri, ha definito per esempio una sorpresa il ridimensionamento dell'offerta francese, salutando inoltre l'impegno polacco e le intenzioni positive della Finlandia, mentre la Germania fornirà appoggio navale. «I prossimi giorni saranno molto delicati, se vogliamo mantenere la nostra promessa di avere 3500 uomini sul terreno entro 10 giorni», ha aggiunto Malloch Brown. «L'appello che voglio lanciare oggi è che l'Europa fornisca truppe per questa prima ondata». Il vice di Kofi Annan non ha chiesto solo truppe agli europei, ma anche mezzi ed infrastrutture: «Non abbiamo soltanto bisogno di militari, ma anche di elicotteri e di ufficiali del genio», come i 200 che la Francia si è impegnata a fornire. Mark Malloch Brown ha quindi elogiato l'Italia che «ha preso un impegno fermo» sull'invio di militari in Libano, ma «non ha preso ancora un impegno fermo sui numeri». In una breve conferenza stampa a Palazzo di Vetro, Malloch Brown - che giovedì ha presieduto una prima riunione formale sui Paesi potenzialmente contributori all'Unifil, la forze di interposizione Onu in Libano - ha precisato che l'Italia vuole tuttora chiarimenti sulle regole di ingaggio. «È chiaro che gli italiani faranno parte del primo gruppo di militari - ha aggiunto il numero due dell'Onu - Aspettiamo da loro circa 3.500 militari. Quanti saranno esattamente non è chiaro, come non è chiaro in quanti arriveranno in un secondo tempo». Malloch Brown aveva prima parlato di «buoni segnali dall'Italia», annunciando il via libera alla missione da parte del governo e delle commissioni esteri e difesa di Camera e Senato. Altri Paesi che hanno preso impegni fermi sono - secondo il vicesegretario - l'Indonesia, la Malaysia, il Bangladesh e la Polonia, mentre buoni segnali sono venuti dalla Finlandia e dalla Germania, che non invierà militari ma fornirà appoggio navale. Il vice segretario dell'Onu ha anche annunciato di avere inviato le regole di ingaggio per i militari ai paesi potenzialmente contributori dell'Unifil ampliata in Libano. «Adesso la palla è nel loro campo», ha detto il vice segretario generale. In serata, Prodi ha parlato a lungo col segretario generale Annan, commentanto positivamente la messa a punto delle regole d'ingaggio della missione in Libano. Adesso, Annan aspetta un segnale da Chirac, che oggi parlerà con Prodi.