Rai, l'Unione si accontenta di due poltrone
Il consigliere designato dal ministro dell'Economia (del vecchio governo) non solo non si dimette, come vorrebbe l'Unione, ma ha trovato un grande alleato nel presidente Petruccioli, il quale sa bene che in caso di sostituzione di Petroni con un consigliere indicato dal governo di centrosinistra anche lui sarebbe a rischio rimozione. La sua poltrona infatti, cambiando gli equilibri di maggioranza, passerebbe all'opposizione. Come all'opposizione dovrebbe spettare la presidenza della nuova commissione di vigilanza. A questo punto il Raibaltone è destinato a un rinvio a data da destinarsi. Tuttavia l'Unione non molla la preda. Almeno due poltrone dovranno cambiare proprietario. Le due nomine che per il momento sazierebbero l'appetito della maggioranza sono: la direzione del Tg1 e il controllo del personale di viale Mazzini mediante la direzione delle risorse umane Rai. Sul «patibolo» ci sono le teste di Clemente J. Mimun e di Gianfranco Comanducci, entrambi di area Forza Italia. Al loro posto dovrebbero subentrare due diessini, Antonio Caprarica e probabilmente un interno (Di Domenico?). Per Mimun era già pronta la poltrona da responsabile di RaiSport, non accettata dal diretto interessato dopo l'annuncio della scissione con i diritti sportivi. A questo punto per il direttore del Tg1, che ha lavorato benissimo collezionando uno share invidiabile, sarebbe già pronta una liquidazione coi fiocchi e un posto da condirettore al Tg5 con Rossella. Comanducci si potrebbe «consolare» con la nomina alla Sipra. La direzione del Tg1 affidata a Caprarica dirotterebbe su nuove rotte gli altri due papabili: Badaloni (prodiano) sulla poltrona più importante del Tg3 e Di Bella (diessino) su New York al posto di Borrelli che a quel punto prenderebbe la poltrona di Morrione a RaiNews24. Per la direzione del Tg3 Badaloni dovrebbe guardarsi dal vicedirettore del Tg1 Fabrizio Ferragni (area Margherita). Nessun problema invece per Mauro Mazza, direttore del Tg2 che sembra inamovibile. Viene da chiedersi come reagirà Forza Italia alla perdita di due poltrone prestigiose come quelle di Mimun e Comanducci. L'unico cavaliere che dovrebbe rimanere in sella al bizzarro cavallo di viale Mazzini potrebbe essere Fabrizio Del Noce, altro campione di share. Anche se la candidatura voluta da Rutelli per la rete ammiraglia della Rai, Paolo Ruffini, è improbabile che prima o poi non vada a segno. Se Ruffini lascerà RaiTre (per RaiUno) a Del Noce non resterà che il posto di capo a Rai Corporation con sede New York (posto rifiutato da Meocci), oppure la direzione di Canale 5. Difficile pronosticare che gli venga assegnata la poltrona più ambita di RaiDue. Per due motivi: il primo perché sarebbe una diminuzio non meritata; il secondo perché a Forza Italia non conviene davvero esibirsi in un braccio di ferro con la Lega, la quale difenderebbe a denti stretti la nomina di Antonio Marano, l'unica che possiede.