Il ministro della Difesa Parisi
«Sarà l'Onu a dirci quali saranno le regole d'ingaggio all'estero»
Risposte che devono essere «forti e chiare», così ha commentato il ministro della Difesa Arturo Parisi. E proprio su queste e altre questioni legate alla prossima forza Onu, Parisi ha avviato in particolare «una riflessione congiunta» col ministro della Difesa francese: «Non penso - ha affermato Parisi - che la domanda sul "se" della nostra partecipazione alla missione Onu in Libano possa avere una risposta diversa dal "sì". Né si può immaginare che alla domanda sul "quando" possa essere data una risposta diversa da "al più presto possibile". Le domande alle quali stiamo lavorando in queste ore sono invece quelle sul "come" della missione: sulla sua catena di comando, su una interpretazione esatta del mandato, sulle connesse regole di ingaggio. Queste domande attendono ancora risposte forti e chiare», ha arringato il ministro. «Attorno a queste risposte - ha proseguito - è in corso un approfondimento puntuale in sede di pianificazione della missione all'Onu e tra i paesi che contribuiscono. In queste ore - ha aggiunto il ministro Parisi - ho avviato in particolare una riflessione congiunta col ministro della Difesa francese, con il quale condividiamo obiettivi e preoccupazioni». Il consiglio dei ministri, a questo proposito, si riunirà la mattina di venerdì 18 e poi, a seguire, la riunione congiunta delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato per ascoltare le comunicazioni del governo sull'invio dei Caschi Blu italiani in Libano. A quanto si apprende da fonti parlamentari, si stringono i tempi per il via libera del Parlamento alla partecipazione alla missione Onu. Secondo le stesse fonti, le comunicazioni del Governo saranno svolte dai ministri della Difesa, Arturo Parisi, e degli Esteri, Massimo D'Alema. Dopo la riunione congiunta, le commissioni torneranno a riunirsi separatamente alla Camera e al Senato per il dibattito e le eventuali deliberazioni. Dopo questi passaggi, è prevista una ulteriore riunione del Consiglio dei ministri che, probabilmente, varerà un decreto che sarà oggetto dell'esame e del voto dell'aula ai primi di settembre. G. D. C.