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di LUIGI FRASCA MILANO — Ha scelto Pontida Umberto Bossi per lanciare il suo altolà alla missione italiana ...

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Questo è l'unico vero problema. Per un governo che non ha soldi la missione costa un sacco». Poi però Bossi ha in parte mitigato il suo giudizio in chiave più «politica»: «È comunque un fatto positivo perché è l'unico modo per portare la pace». Ma da Pontida Umberto Bossi ha rilanciato soprattutto la battaglia storica della Lega, quella per l'autonomia, anzi la «libertà», dando appuntamento al popolo leghista sullo «storico» prato entro due o tre settimane. Qui, prima dell'altra tradizionale manifestazione del Carroccio a Venezia, la Lega tornerà a ritrovarsi dopo il raduno annullato all'indomani della sconfitta nel referendum sulla devolution. Arrivato alla festa della Lega verso le 22.30, tra gli applausi e i cori dei «lumbard» presenti, il leader del Carroccio ha parlato ai suoi fedeli per una ventina di minuti. Al microfono, quello che fino pochi secondi prima era servito per leggere i numeri della tombola, il leader leghista ha voluto assicurare ai suoi che quel «patto per la libertà della Lombardia e del Veneto» fatto a Pontida tanti anni fa, quando «eravamo a casa nostra ma non padroni in casa nostra», sarà rispettato. Dopo un anno in cui «abbiamo marcato il passo», ha detto Bossi, «verrà un anno di fortissima accelerazione per la libertà della nostra terra usando le armi che abbiamo. Tra Lega e Forza Italia abbiamo due regioni, il Veneto e la Lombardia, e lo Stato lasci quindi una parte dei soldi che rastrella sul territorio regionale: questo è quello che dice la Costituzione vigente». «La partita è iniziata a casa di Silvio Berlusconi», ha aggiunto Bossi, riferendosi all'ultimo incontro ad Arcore, la cena di fine luglio. «Oggi la Lombardia che ritirava la coda tra le gambe e pagava non c'è più». Dopo aver rimarcato che molti lombardi sono cambiati perché hanno ritrovato la «ferma volontà di volere i nostri diritti e la propria identita», il leader della lega ha dato appuntamento a tutti sul prato di Pontida «tra due o tre settimane. E dopo a Venezia, e tutti sulla motonave con me». Al popolo del Carroccio Bossi ha quindi presentato il figlio Renzo, 18 anni a settembre, «quello che mi assomiglia di più» e che dopo aver finito l'Università «sarà pronto per la Lega». Dopo un cenno alla crisi di Credieuronord, la banca della Lega («nessuno ci perderà mezza lira», ha assicurato), Bossi ha toccato il tema dell'immigrazione straniera. «Faremo un referendum», ha detto, se verrà approvata la legge che abbrevia i tempi per la concessione della cittadinanza agli immigrati, e con quel referendum «sicuramente gli italiani la abrogheranno». Per Bossi, la sinistra «vuole questa legge solo per avere i voti degli immigrati, perché cittadinanza vuol dire voto. Ci portano via anche la possibilità di votare liberamente e democraticamente». Immigrazione e pericolo terrorismo: ricordando gli attentati sugli aerei sventati in Inghilterra, Bossi ha detto: «Volevano far saltare degli aerei, ed erano tutti ragazzi inglesi. La via europea all'integrazione è sbagliata. Pensare che solo per il fatto di diventare italiani gli extracomunitari diventerebbero buoni è sbagliato. Anche in Italia, invece, rimangono delle persone con la loro storia e le loro radici».

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