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La proposta di Forza Italia

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Bondi: «Facciamo entrare Israele nell'Unione Europea Per la Palestina avviare un piano Marshall»

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«Berlusconi e Forza Italia - sottolinea Bondi - hanno sempre considerato Israele un naturale candidato all'ingresso nell'Unione Europea per le comuni radici culturali giudaico-cristiane e per la posizione di Israele quale unica democrazia in Medio Oriente che per tale motivo deve essere appoggiata». «È con questo spirito - aggiunge - che Forza Italia sostiene l'iniziativa di Renato Brunetta e di Antonio Tajani che con un'interrogazione parlamentare scritta prioritaria alla Commissione europea e al Consiglio europeo chiedono di avviare anche nei confronti di Israele tutte le procedure politico-giuridiche previste per i Paesi potenziali candidati all'adesione dell'Unione europea». «Più volte - osserva Bondi - il presidente Berlusconi, sia come primo ministro che come leader di Forza Italia, ha affrontato le tensioni della difficile questione Medio-orientale, promuovendo il ruolo dell'Europa come soluzione per la stabilizzazione della regione. Un approccio europeo al Medio-oriente più bilanciato che possa rappresentare una prospettiva per le relazioni Europa-Israele, che dovrebbero portare all'ingresso dello Stato ebraico nell'Unione europea, ma anche di speranza per il popolo palestinese con la proposta, lanciata dal presidente Berlusconi, per un Piano Marshall per l'economia della Palestina». Il centrodestra sulla missione vincola il proprio sì a «regole chiare d'ingaggio». Lo fa l'Udc con il vicepresidente del Senato Mario Baccini. «Non è scontato l'appoggio dell'Udc in Parlamento - sottolinea - se il governo non sarà chiaro sulle regole d'ingaggio. Non giochino sulle parole per l'esigenza di ricompattare la maggioranza mettendo a rischio le vite dei nostri soldati». La Cdl, tra l'altro, sottolinea come stia tutta nelle mani della maggioranza la responsabilità di essere compatta su regole d'ingaggio chiare. «Restiamo in attesa delle decisioni del governo» sottolinea il presidente dei deputati di An Ignazio La Russa. «In politica estera - ironizza il leghista Roberto Calderoli - come al solito nel centrosinistra c'è sempre la nebbia, anche in agosto...». Intanto il leader del Pdci Oliviero Diliberto ipotizza che i soldati possano partire senza un pronunciamento del Parlamento. «Si tratta di caschi blu - argomenta Diliberto - di una vera e propria missione di pace». Il voto, quindi, potrebbe essere superfluo. Dal centrodestra, però, arriva un immediato altolà. «Le dichiarazionui di Diliberto - sbotta il capogruppo azzurro alla Camera Elio Vito - rasentano la sfrontatezza. È scontato e necessario un dibattito e un voto del Parlamento che autorizzi la nostra nuova missione all'estero».

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