Morales (Bolivia)
«Ci consigliò la rivoluzione democratica»
In una intervista al quotidiano «Pagina 12» di Buenos Aires proprio nel giorno del compleanno di Castro, Morales gli augura «non solo di compiere 80 anni, ma 90 e magari 100», confessando che per lui è «il fratello maggiore saggio», che «mi chiama, mi abbraccia, mi parla e mi orienta». Associato a volte da stampa e analisti insieme a Castro e Chavez in una sorta di "asse del male", il capo dello Stato boliviano non nasconde una profonda attrazione per il leader cubano, di cui sottolinea «la solidarietà». Morales ricorda poi i consigli ricevuti in passato dal "lider maximo": «Una volta, prima di diventare presidente, gli chiesi cosa avrei dovuto fare e come avrei dovuto prepararmi se gli Stati Uniti avessero tentato di bloccarmi economicamente. Lui mi rispose: "Non vedo perchè tu debba avere paura. La Bolivia non è un'isola come Cuba, la Bolivia ha paesi amici e ricchezze naturali. Avete petrolio, gas naturale e minerali, non c'è timore di un blocco economico. Poi mi ha detto: "Hai là Lula, Kirchner, Chavez, e Cuba. Noi non avevamo nulla di questo, e alla fine neppure l'Unione sovietica"». Poi nel 2003 - ha rivelato ancora Morales - mi ha detto durante una conferenza: «Non fate quello che abbiamo fatto noi - in riferimento alla lotta armata per liberare Cuba - fate una rivoluzione democratica».