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La posizione dell'ex presidente della Camera apre un baratro con Fi, An e Lega

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«A me una Cdl a due gambe non dispiace - ha detto il leader dell'Udc -. Credo che risponda anche alle sensibilità che sono maturate. Di fatto, si è creato un superpartito berlusconiano composto da Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega, e c'è una sensibilità diversa che noi rappresentiamo». L'ex presidente della Camera si è soffermato anche sui rapporti con la maggioranza: «Se il governo farà una proposta condivisibile non bisogna avere freni inibitori a votarla, ma non ci saranno schematismi politici: se Prodi non ci convince voteremo contro. Il mio modo di fare opposizione è questo». La chiusura dello stesso premier sull'ipotesi delle larghe intese non ha lasciato deluso Casini, che rileva come «i no siano un segno di debolezza. Ognuno ritiene più vantaggioso asserragliarsi sulle sue pseudo-sicurezze, ma poiché esse sono fallaci il tempo prima o poi mi darà ragione. Io non ho fretta, posso aspettare». Immediata la reazione dell'esecutivo di An, per bocca di Adolfo Urso: «Casini confonde le sue aspirazioni con la realtà. È vero che c'è una forte sintonia tra Forza Italia e An, come desiderano gli elettori della Casa delle libertà, con Lega e Udc che marcano le loro differenze, ma ciò è il frutto di un progetto politico che An ha scelto con chiarezza, coerenza, lealtà. Non si può ridurlo spregiativamente al superpartito berlusconiano, semmai si tratta del superpartito delle libertà, legittima aspirazione dei nostri elettori, forse anche di quelli di Casini». Inevebitabile una contrreplica dell'Udc. se ne assunto la responsabilità il protavboce nazionale dell'Unione democratici di centro, Michele Vietti: «Non capiamo la reazione stizzita dell'onorevole Urso a una constatazione che il presidente Casini ha fatto dopo che proprio Alleanza nazionale aveva dato il via libera alla creazione di un partito unico senza l'Udc». Non è certo stato offensivo né verso Urso né verso altri, ricordare le ben più autorevoli parole del presidente Fini in proposito. Se Urso ha qualche obiezione da rivolgere la indirizzi ai veri destinatari, non all'Udc». A rinfocolare la polemica ci ha pensato Francesco Giro, deputato di Forza Italia: «Ci spiace per il presidente Casini ma non esiste alcun superpartito berlusconiano tra Fi e An, e neppure una delega in bianco all'Udc a rappresentare il centro politico visto che a questo compito sta assolvendo con successo Forza Italia». «Da un po' di tempo - ha chiosato Giro - il presidente Casini sembra non avere più interesse a consolidare i rapporti unitari all'interno della Cdl quanto piuttosto a volersi a tutti i costi e in modo unilaterale affidare il ruolo di ambasciatore dei moderati, uno sforzo solo parzialmente premiato dal voto al suo partito». Mar. Coll.

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