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di LUIGI FRASCA FUNZIONA la ricetta Tremonti.

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L'economia italiana infatti cresce più del previsto. Nei primi tre mesi dell'anno - quindi il governo Berlusconi era ancora in carica - il pil (prodotto interno lordo) è aumentato dello 0,7% rispetto ai tre mesi di fine 2005, con un'accelerata maggiore di quanto calcolato dall'Istat fino a giugno scorso. E nonostante un leggero rallentamento nel secondo trimestre, la crescita è proseguita anche tra aprile e giugno, con un incremento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Rispetto al 2005 c'è stato un vero e proprio scatto, merito soprattutto di industria e servizi. All'inizio di quest'anno il prodotto interno lordo italiano è cresciuto infatti dell'1,6% rispetto ai primi tre mesi dell'anno scorso (anche in questo caso rivisto al rialzo rispetto al +1,5% calcolato in precedenza) e nel secondo trimestre dell'1,5%. Numeri che, se confrontati con gli altri Paesi europei, lasciano forse un po' a desiderare (vedi articolo a lato), ma che allo stesso tempo rappresentano per l'Italia una boccata d'ossigeno. Era un bel po' di tempo infatti che l'economia non cresceva a questi ritmi. Per ritrovare un incremento annuo superiore all'1% bisogna infatti risalire a due anni fa (+1,2% nel terzo trimestre 2004), mentre a livello congiunturale l'unico dato paragonabile negli ultimi tre anni è il +0,6% messo a segno nel secondo trimestre 2005. Se tutto restasse immutato nei prossimi due trimestri (nell'ipotesi cioè in cui si dovesse registrare una crescita nulla fino alla fine dell'anno), il pil 2006 registrerebbe così un aumento dell'1,4%, poco al di sotto dell'1,5% fissato come obiettivo nell'ultimo Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria). Gli occhi sono ora comunque tutti puntati sulla prossima Finanziaria. Il governo ha già ribadito più volte che la portata della manovra non cambierà nonostante i dati congiunturali positivi. Per la Manovra infatti il governo può già godere di un bomm delle entrate: i primi sei mesi del 2006 diffusi dall'Agenzia delle entrate lunedì scorso sono stati infatti più che positivi visto che si è registrato un +12,3% sulle entrate. Ma il dato che ha destato più clamore è stato quello relativo alla lotta all'evasione con un +101,9%. Dati che avevano scatenato una dura polemica tra il premier Romano Prodi e l'ex minitro dell'Economia Giulio Tremonti sulla paternità dei risultati. Il Professore, che è entrato in carica soltanto il 17 maggio scorso, aveva detto: «Questa è pura lotta all'evasione. Gli italiani sanno che noi non facciamo condoni. La gente capisce che c'è serietà quindi, senza nessuna variazione di aliquota, senza nessun cambiamento, aumentano gli introiti fiscali pur in un anno in cui non è aumentato il reddito». Stizzita era stata la replica di Tremonti: «Il Mago Otelma è molto più serio del presidente del Consiglio italiano». «Come possa un governo che sta su da 80 giorni avere effetti positivi sui sei mesi precedenti - sottolineava l'ex titolare del dicastero di via XX settembre Tremonti - solo un mago te lo può spiegare». «Tanto più - osserva - che Prodi faceva il profeta di sciagure e diceva che nei sei mesi scorsi tutto andava male».

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