LA CDL si conferma in ordine sparso sulla possibilità di dialogo con la maggioranza.
Come Prodi anche l'ex presidente della Camera sceglie un settimanale per illustrare i suoi intenti. «Nel centrodestra - dice in un'intervista a Panorama in edicola oggi - prevale il vecchio vizio di non disturbare il manovratore, perché tutto va bene. Disturbare il manovratore, invece, era proprio l'obiettivo che mi proponevo. Se pensano di intimorirmi con l'invocazione dei tradimenti, vuol dire che come argomenti politici sono davvero a zero». «Voglio dirlo sin da ora - continua -, alla ripresa dell'attività politica, guiderò il mio partito dalla prima fila dei banchi del Parlamento, nella ricerca di un confronto sui problemi della cittadinanza e dell'energia». «Non mi piace - dice ancora il leader dell'Udc - il gioco delle finzioni. La maggioranza finge di essere autosufficiente, l'opposizione di credere che ci si libererà al più presto di Romano Prodi. Naturalmente tutti sanno che non sarà così». Casini, comunque, non risparmia critiche al centrosinistra, soprattutto a quelle componenti che hanno attaccato le sue ultime aperture: «È grottesco: più piccoli e marginali sono certi partiti, più sono spaventati che le cose cambino davvero e che il loro piccolo potere di interdizione non conti più nulla. E per lucrare, sarebbero disponibili a sostenere che è giorno anche quando è notte. Molto più seri e responsabili, invece sono gli atteggiamenti di Margherita e Ds». Le parole del leader Udc vengono accolte con freddezza all'interno del centrodestra. L'unica replica è quella del vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto: «Per quello che ci riguarda non ci siamo neanche lontanamente sognati di accusare Casini di tradimento». «Abbiamo solo osservato due cose: in primo luogo - spiega - che il nostro elettorato ci chiede di condurre una rigorosa battaglia di opposizione, le cui motivazioni politiche e le cui ragioni programmatiche derivano anche dagli incredibili errori che questo governo sta facendo sui temi essenziali della vita nazionale; in secondo luogo abbiamo sottolineato che se l'obiettivo è quello di arrivare ad una nuova fase politica non si può certo affermare che essa potrà avere ancora Prodi come protagonista». E sul Professore si concentrano gli attacchi di Forza Italia. Per il coordinatore nazionale Sandro Bondi «quando il Presidente del Consiglio dichiara che "l'incitamento all'evasione fiscale è la sostanziale ragione politica con cui Berlusconi tiene unita la sua coalizione", vuol dire che Prodi ricerca deliberatamente, per mezzo dell'insulto greve e gratuito, lo scontro con l'opposizione». «Su questa linea - continua - noi non lo seguiremo perché siamo interessati alla civilizzazione dei rapporti tra maggioranza e opposizione e perché ciò che unicamente ci interessa è di garantire all'Italia la possibilità di continuare a camminare lungo la strada maestra delle riforme tracciate e realizzate dal governo Berlusconi». A sorpresa, invece, Maurizio Gasparri di An si dice d'accordo con il premier quanto rifiuta l'ipotesi di una «grande coalizione». «Bisogna difendere il bipolarismo - dice - perché le grandi coalizioni sono la morte della politica. Un'alleanza tra poli avversi creerebbe solo danni al sistema politico e impedirebbe scelte chiare per il potere di veto reciproco. Dobbiamo difendere il bipolarismo e l'alternanza di schieramenti diversi e semmai lavorare per far nascere grandi soggetti unitari».