Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

L'Afghanistan torna ad agitare l'Unione

default_image

  • a
  • a
  • a

Le parole del leader afgano sono state riportate dal senatore Gustavo Selva (An). Ma i presidenti delle commissioni Difesa di Camera e Senato, Roberta Pinotti e Sergio De Gregorio, hanno subito ricordato come il Parlamento abbia deciso di limitare la presenza del contingente nazionale a Kabul ed Herat. Si rinfocola dunque la polemica scoppiata nel corso della visita a Kabul della delegazione parlamentare italiana, guidata da De Gregorio e Pinotti, dopo che il ministro della Difesa afgano Abdul Rahim Wardak, aveva parlato di militari italiani che andranno nel sud del Paese, dove infuria la guerriglia contro le forze internazionali. E ieri, dopo le smentite del ministro della Difesa Arturo Parisi, Selva, che fa parte della delegazione, ha preso l'iniziativa. «Ho telefonato personalmente a Karzai - ha spiegato - e gli ho chiesto se confermava le parole dette dal suo ministro della Difesa e cioè che i militari italiani saranno impiegati anche nel sud del Paese e lui mi ha risposto affermativamente, spiegando che se la Nato deciderà così, gli italiani andranno al sud». Immediata la risposta del senatore De Gregorio. «Il ministro della Difesa - ha osservato - potrà disporre l'invio dei militari italiani nel sud dell'Afghanistan, ma solo per interventi eccezionali; i nostri non andranno certo a fare la guerra ai talebani ed ai terroristi». Se Karzai ha intenzione di chiedere alla Nato un maggiore impegno nel Sud, sottolinea, «è chiaro che dovrà essere l'Alleanza Atlantica a decidere chi mandare, ma il nostro Parlamento ha approvato un provvedimento che prevede la presenza dei nostri militari solo a Kabul ed Herat ed il Parlamento è sovrano». Analogo il commento di Pinotti. «Non tocca a Karzai - sostiene - chiedere che gli italiani vadano nel Sud. Si sa che in passato c'era stata una richiesta della Nato, ma Parisi ed il comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze), generale Fabrizio Castagnetti, hanno chiarito la situazione». Non appaiono invece soddisfatte dei chiarimenti del ministro della Difesa le tre parlamentari "pacifiste" che hanno partecipato alla missione in Afghanistan, Tana de Zulueta (Verdi), Elettra Deiana (Prc) e Silvana Pisa(Ds). «Aspettiamo - spiegano - una chiara e definitiva smentita dal ministro Parisi sull'impegno dei militari italiani nel sud del Paese, assolutamente non previsto dalla mozione parlamentare». Duri i commenti dell'opposizione alle posizioni pacifiste. Sergio Divina (Lega Nord) parla di «sinistra ipocrita». Gregorio Fontana (Fi) definisce la maggioranza «allo sbando» e ricorda che quella italiana è una «missione di pace, ma militare, con tutte le conseguenze che ne derivano e che comportano, in alcuni casi, anche l'uso delle armi ed il trasferimento di uomini e mezzi anche in zone ad alto rischio». Intanto, in Afghanistan sono arrivate le forze speciali italiane. Sono speciali, avverte il sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, «per la competenza e la capacità che le contraddistingue, non per il mandato a loro affidato».

Dai blog