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«I numeri promuovono Cognetti»

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Adesso è «guerra» dei numeri tra l'oncologo e il suo successore Paola Muti. Una partita che si gioca sui crediti scientifici, numero di pubblicazioni, pazienti arruolati in studi clinici, eventi formativi e congressi scientifici. A confrontare i dati è Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes che, dopo la lettera aperta inviata nei giorni scorsi al ministro della Salute, torna sulla polemica. Fara annuncia che, oltre a chiedere una «giusta risoluzione del caso Cognetti», l'Eurispes si mobiliterà «a favore della ricerca e contro la lottizzazione in sanità», coinvolgendo opinion leader, scienziati e gli stessi malati di cancro. «Nessuno mette in discussione la capacità della dottoressa Muti - afferma Fara - d'altra parte se non fosse "preparata" lo stesso Cognetti non le avrebbe chiesto di rientrare dagli Usa e non l'avrebbe assunta, insieme al marito anch'egli ricercatore, al Regina Elena». Secondo Fara, però, tra i due camici bianchi, se si tiene conto dei crediti scientifici, «vi è una notevole distanza» a vantaggio di Cognetti. Secondo la tabella riportata da Fara, infatti, se l'ex direttore scientifico dell'istituto tumori capitolino vanta 145 pubblicazioni, l'epidemiologa Paola Muti è «ferma» a 94. «E se questo non bastasse - sottolinea Fara - basta analizzare i risultati conseguiti dal Regina Elena nel periodo 2001-2005, quando si registra un incremento del 49% del numero delle pubblicazioni; un +105% di finanziamenti non ministeriali; un aumento degli eventi formativi e congressi scientifici del 271% e, soprattutto, un incremento dell'818% di pazienti arruolati in studi clinici». È alla luce di questo che l'Eurispes, nei prossimi giorni, partendo dalla richiesta di «una giusta risoluzione del caso Cognetti, diffonderà un appello pubblico in favore della ricerca e contro la lottizzazione nel settore della sanità».

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