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Duecento vip per protestare contro la tassa

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Da mattina a sera al Billionaire sono andati avanti i preparativi per la festa - «lussuosa» di rigore - con supervip in lista, pro-Briatore & Co. e contro la tassa sul lusso. Una legge regionale, creata dal presidente Soru. Il manager della Renault ha voluto strafare (la politica fiscale della Sardegna riparte da lui) tanto che, più di uno, si è chiesto dove finisse la festa e dove iniziasse la protesta sulla norma. Ora anche centrodestra e centrosinistra sono scesi in campo, rispettivamente, in difesa dell'uno o dell'altro sfidante. La sinistra dichiaratamente: c'è chi a gran voce propone Soru addirittura a capo del partito Democratico. La difesa di Briatore è tutta del centrodestra. La Daniela Santanché ieri sera ha cenato insieme a lui mentre, nel pomeriggio, Ignazio La Russa ha commentato che «Sto quindi dalla parte di Flavio Briatore e dei sardi - ha detto La Russa - che non a caso condannano questa tassa iniqua. I contributi di solidarietà tocca ai singoli scegliere a chi darli, non a una giunta rossa. È giusto ricordare - ha concluso l'esponente di An - il gesto di grande umanità di Briatore che ha costituito una rendita mensile vitalizia per la mamma di Quattrocchi». Il momento pubblico, quello della riflessione sulla tassa regionale è arrivato subito dopo. A cena finita, a candele spente, la compagnia Briatore si è lasciata andare alle interviste. E se nel pomeriggio di ieri sul presidente della Regione Sardegna Soru calava il silenzio stampa (ieri si è concesso una giornata trascorsa tra gli uffici della presidenza, un veloce pasto fuori orario e un'intervista a un'emittente televisiva), alla mattinata erano riservati gli ultimi, secchi, commenti: «La Sardegna non è una soap. E c'è chi la vive diversamente», ha chiosato. «È una legge fatta per gli amanti della natura e delle tradizioni sarde», hanno urlato i pro-Soru tra un corridoio e l'altro del governatorato, sorridendo davanti a quei cinque (impavidi) favorevoli a Briatore che ieri mattina hanno stazionato sotto le insegne regionali. Le premesse erano quelle di una folta rappresentanza - si era parlato almeno di un gruppo di duecento persone - ma a fine manifestazione l'unica a rilasciare un commento è stata Anna Massone, presidente del Coordinamento Associazioni per la Tutela dei Consumatori. Insomma, quando una norma si cerca di combattere con una festa, significa che il luogo in questione, il Billionaire, deve essere eccezionalmente agghindato, l'elenco-ospiti deve essere esclusivo e gonfio di nomi conosciuti. Per la villa a tre piani fiaccole a volontà e calici ricolmi di campagne. C'erano duecento invitati attorno alla piscina. A loro è stato riservato l'ingresso da «tappeto blu». Una serata che ha preso il nome di «Gran gala Billionaire». Trenta le modelle all'ingresso in versione odalisca, agghindate con fiori di loto tra i capelli per ballare attorno a un fachiro e davanti a una scenografia creata ad hoc. E c'era sì il mondo dello spettacolo con Marta Marzotto, Lele Mora, Lenny Kravitz e Craig David alla destra e alla sinistra di Briatore ma anche, pochi metri più in là i volti di Daniela Santanché e, nella lista degli invitati anche - eccezionalmente - Pecoraro Scanio ed Emilio Fede. Non sono mancati gli «imbucati». Come il gruppo di Sardigna Natzione Indipendentzia che, ieri, se la è presa con i «Briatores». Eh sì perché, in quella che sta assumendo giorno dopo giorno i connotati di una vera e propria guerra ha fatto assurgere i soldati al rango di combattenti. I nomi, allora, sono diventati nomi da battaglia: «Quelle che oggi i Briatores e alcuni svenditori della Sardegna chiamano tasse, sono invece doverose forme di investimenti per chi fruisce del "bene Sardigna"», ha affermato il coordinatore di Sardigna Natzione Indipendentzia Bustianu Cumpostu. A lui, e insieme a lui un folto gruppo di personalità il compito di vigilare sul festone sardo. E non solo. Perché i Briatores si sono creati anche un seguito. E degli imitatori. Tra gli altri c'è l'invito di Fabio Evangelisti, vicecapogrupp

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