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Il rigore di Padoa Schioppa va di traverso a Rifondazione

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A scatenare le richieste è stato il boom delle entrate tributarie più copiose del previsto. Al momento Prodi ha alzato un muro ribadendo che la manovra non cambierà non fosse altro per mettere un freno al pressing dei ministri. Eppure dentro i Ds, finora per la linea del rigore, si sta facendo strada la convinzione che alleggerire la Finanziaria potrebbe avere due effetti positivi: rinsaldare la maggioranza e soprattutto conquistare quei consensi al centro che da Forza Italia e dall'Udc sono tentati dal migrare verso l'Unione. La Finanziaria da forche caudine della maggioranza diventerebbe un incudine dentro la Cdl per mandarla in frantumi. Al momento però si tratta di ragionamenti estivi in un tam tam che corre sui telefonini sotto gli ombrelloni. Intanto l'assedio a Padoa Schioppa continua. «Perchè insistere aprioristicamente con una Finanziaria pesante quando è probabilmente possibile e sostenibile agire in altro modo?» afferma Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti italiani al Parlamento europeo. «Se le cose vanno meglio, i lavoratori devono trarne vantaggio. La discontinuità dal governo Berlusconi è necessaria». Ma l'Italia dei Valori avverte: «speriamo che l'Unione non si appresti al prossimo autunno con lo spirito da cicale». E i Verdi rilanciano: «Ora paghino coloro che si sono arricchiti con Berlusconi». Fabris del'Udeur è con Prodi per la linea del rigore: «Una Finanziaria leggera sarebbe un errore». Il capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Madama, Giovanni Russo Spena chiede di intervenire sulle grandi rendite parassitarie. Intanto tra i ministri si è scatenata la corsa a tirare ad avvantaggiarsi delle maggiori entrate fiscali. Il Guardasigilli Clemente Mastella ha già detto che il ministero della Giustizia ha scarsi fondi, ha perso in tre anni il 52% dele risorse, e così non riesce a funzionare. La Bindi chiede fondi per gli anziani e i bambini e la collega Livia Turco sostiene che la Sanità non può subire tagli. Stesso tono dal ministro delal Funzione Pubblica Nicolais. Fino a qualche settimana fa si parlava di bloccare il rinnovo dei contratti e il turn over nella pubblica amministrazione ma ora che i soldi ci sono non ci sarano più scuse con i sindacati. L.D.P.

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