L'inarrestabile declino della piccola Atene «rossa»
I pessimisti temono di vederla spazzata via dallo tsunami del turismo di massa. Gli ottimisti sostengono che niente è cambiato e che il paesotto grossetano resta sempre un comodo, sereno ostello per «teste di qualità». Teste di sinistra, ça va de soi. La bella favola di Capalbio luogo incantato di villeggiatura, tra storie medicee e selvaggiume maremmano, è favola abbastanza recente. Nasce per caso da un casualissimo incontro tra Marita Guglielmi (dei Guglielmi di Vulci, latifondisti locali prima della riforma agraria) e Nilde Iotti, storica compagna di Palmiro Togliatti. Sorprendentemente, le due donne simpatizzano. Al punto che la bizzarra aristocratica s'induce a vendere alla parlamentare comunista un terreno, nei dintorni di Ansedonia, su cui tirar su casa. Uno scandalo! Anche a sinistra l'annuncio fa rumore. Fatalmente, alla sorpresa tiene dietro la voglia d'imitare. È così che l'Argentario e dintorni vengono di moda presso i compagni. Su Capalbio, in particolare, si polarizza l'interesse dell'intellighenzia. Perché Capalbio antica se ne sta dignitosamente arroccata su un montarozzo in vista del mare. Eppoi, ci morì (non s'è mai capito come) Domenico Tiburzi, il brigante leggendario. Sul finire dell'Ottocento, «Domenichino» ammazzava e grassava a danno dei ricchi per dare ai poveri. Ora è sepolto proprio lì, mezzo dentro mezzo fuori dalla terra consacrata, come era in uso per i grandi birbaccioni. E questo, ammettiamolo, agli occhi degli Eco, dei Marramao, dei Caracciolo, degli Occhetto eccetera, i primi padri fondatori della «Piccola Atene», deve aver avuto un suo simpatico peso. La ciliegina è data dalla rassegna cinematografica d'agosto. Il principe Carlo Caracciolo si arreda da par suo una magione nella tenuta di Garavicchio: i compagni di alto tono arrivano a frotte. Il trend è avviato. La Piccola Atene è nata. E, quel che più importa, fa moda. Chi c'era a Capalbio?, si chiedono i gossippari. E la moda tiene, fino alla caduta di Berlusconi. Poi, di colpo, divenuta maggioranza, l'intellettualità di sinistra comincia a trovare che Capalbio gli va stretta. Intendiamoci, i Rutelli, i Chicco Testa, i Bassanini, i Brutti, e il Petruccioli allo stabilimento «L'ultima spiaggia» continuano ad andarci. Per la gioia di qualche fotografo che li riprende in mutande. Dove sono finiti gli Eco, i Marramao e compagnia intellettual-proletaria? Ovviamente sparito il presidente Napolitano e famiglia. Imperversano, sì, i fantasmi...L'altro giorno, un padre di famiglia, spiattellato sulla rena del «Ginepro Coccolone», ha urlato: «Guarda, c'è Fassino!», ma si sbagliava, era un miraggio.