E Mastella scopre i problemi dell'indulto
Parola del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Sarà forse per questo che c'è voluta una settimana intera prima che il ministero di via Arenula, assieme al dicastero del Lavoro, pensasse ad un piano per il reinserimento lavorativo degli ex detenuti. «I pochi effetti negativi collegati all'indulto» (sono sempre parole di Mastella), evidentemente, hanno fatto perdere di vista al Guardasigilli una questione tutt'altro che marginale. Era abbastanza prevedibile, infatti, che una volta usciti di prigione, i detenuti si trovassero nella condizione di dover cercare un impiego. Ma, fino a ieri, nessuno se ne era preoccupato. Come se non bastasse il piano di reinserimento lavorativo pensato dall'esecutivo è destinato solo ad una minima parte dei detenuti che, fino ad ora, hanno usufruito del provvedimento di clemenza. Secondo i dati resi noti da Mastella, infatti, ad oggi sono 11.564 i detenuti scarcerati (alla fine saranno 15.000), ma solo 2.000 potranno accedere al programma. Mastella in ogni caso è soddisfatto. «Finora - ha detto - mi sembra abbastanza esauriente il lavoro fin qui svolto per dare una risposta tranquillizzante all'opinione pubblica, anche se l'iniziativa del mio Ministero e di quello del Lavoro non si conclude, certo, qua». Per questo, adesso che l'obiettivo di rendere meno affollate e disumane le carceri è stato centrato, Mastella non ha intenzione di sottrarsi all'ascolto della richiesta di una «amnistia tecnica», proveniente dall'Associazione nazionale magistrati che ha lamentato l'inutilità di celebrare migliaia di processi con pene coperte dall'indulto. «Il problema che pongono i magistrati è reale - ha commentato - ma di difficile soluzione; se ci sarà la volontà del Parlamento sarà un discorso, ma vedo la questione alquanto complicata». Tuttavia valutazioni su questo argomento «saranno fatte alla ripresa dei lavori parlamentari e del Csm: per ora i processi si faranno anche se c'è bisogno di misure per alleviare la tartarughesca lentezza della giustizia italiana».