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APERTURE al dialogo da Udc e parte di An sulla cittadinanza.

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E soprattutto la forte spinta di Romano Prodi: «La nostra è una proposta prudente, seria, in linea con gli altri paesi europei. Ci sono perplessità da parte di chi non l'ha studiata». Giuliano Amato si prepara al confronto parlamentare sul ddl approvato venerdì dal governo con più di una speranza di trovare un clima di collaborazione, malgrado Forza Italia e il resto di An preparino barricate e la Lega, con tanto di camicie verdi, comincerà a fine agosto la raccolta di firme per il referendum abrogativo. È proprio il professore, sottolineando la «serietà» della proposta, a precisare che il ddl prevede «la necessità della conoscenza della lingua italiana» e che «cinque anni di presenza nel Paese» sono lo stesso tempo previsto dalle leggi degli altri Paesi europei. In più, aggiunge Prodi, ci sono anche norme più severe: ad esempio, quelle che riguardano «l'acquisto della cittadinanza tramite matrimoni fasulli». Dal premier arriva un sostegno forte ad Amato, che deve affrontare il confronto nella maggioranza sui Cpt. «C'è nell'Unione chi ne rivendica la chiusura - dice il responsabile del Viminale alla Stampa - Ma confido nell'ampia possibilità di ragionare con questa posizione». Il problema, spiega, va fermato a monte, prima di tutto «controllando le partenze dalla Libia» e poi «modificando la legge Bossi-Fini». In linea con Amato è anche Ferrero, suo collega di Rifondazione. Il ministro della Solidarietà Sociale conferma, a La Repubblica, che la Bossi-Fini è «da smontare e cancellare» perchè «è basata sulla falsità e produce fisiologicamente l'immigrazione clandestina». E, sui Cpt, sottolinea «l'impossibilità a chiuderli in un mese». Il ministro del Prc propone però di rendere i centri «trasparenti e visitabili, ad esempio dai cronisti». D'accordo con l'abrogazione della legge Bossi-Fini è anche il resto della sinistra radicale. Secondo Marco Rizzo del Pdci, «va cancellata perchè l'impianto della legge è sbagliato». Gli fa eco Angelo Bonelli dei Verdi che giudica «fallita» la legge sull'immigrazione della Cdl perchè «ha spinto nell'illegalità migliaia di immigrati, contribuendo a creare paura tra i cittadini». Ma segnali di apertura sul tema dell'immigrazione arrivano anche dall'opposizione. Dopo le aperture di Gianfranco Fini, padre della legge varata dalla Cdl nella scora legislatura, oggi Pier Ferdinando Casini va anche oltre. Il leader centrista è «disponibile» a «collaborare con la maggioranza» sul provvedimento per la cittadinanza agli stranieri visto che «si tratta di una riforma importante che non può essere liquidata con una battuta sui bingo-bongo», dice criticando le parole usate da Calderoli. Unico paletto messo in campo da Casini è la richiesta fatta direttamente ad Amato, ministro «serio ed avveduto», di non presentarsi in Aula con un «ddl blindato». Se An e Udc sono pronte a fare dell'immigrazione, un tema confronto con la maggioranza, la Lega invece conferma il suo no a qualsiasi ipotesi di accordo e avverte gli alleati che non tollererà «tradimenti». «Se non ci sono tradimenti nella nostra coalizione - dice infatti Calderoli - questo provvedimento in Senato non passa, ne sono sicuro. Però l'opposizione deve essere compatta». Il coordinatore leghista già prepara la «battaglia», chiedendo al popolo del Carroccio di iniziare a fine agosto da Cà San Marco, con le camicie verdi, la raccolta delle firme per un referendum abrogativo, in modo che «si cancelli questa legge prima che sia riuscita a produrre i suoi effetti devastanti».

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