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Cdl, barricate pronte contro il provvedimento

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La Lega insorge e Roberto Calderoli tuona: «Distruggeremo una proposta che vuole dare il diritto di voto ai bingo bongo». Parole che provocano la reazione stizzita di tutta la sinistra, che appella «razzista» l'esponente della Lega. Giovani Russo Spena (Prc) poi ammonisce: «Calderali non s'illuda, in Senato saremo compatti e voteremo sì» Carlo Giovanardi (Udc) chiede un programma d'integrazione culturale e non una cittadinanza che scatti automaticamente al quinto anno di permanenza in Italia. Anche per l'Udc, la proposta di Prodi è un modo per ottenere voti, come afferma Lorenzo Nedo Poli. Della stessa opinione Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia: «È un falso scopo quello della integrazione attraverso il metodo della cittadinanza degli stranieri, travestito da ragione europeista. In realtà Prodi sa ormai che questa è una legislatura breve e che l'elettorato non lo premierà più. Quindi, con un colpo di mano a fini politicamente strumentali, sta provando a spostare a sinistra il potenziale elettorato italiano. Con questa proposta i 750 mila immigrati regolarizzati con la Bossi-Fini avrebbero già diritto al voto. Riducendo il termine da 10 a 5 anni, invece, sarebbero ben presto molti di più i nuovi cittadini aventi diritto al voto e certo condizionati emotivamente dalla finta e superficiale generosità del centrosinistra». Duro il commento del leader di An Gianfranco Fini: «Mi sembra che cinque anni per consentire agli extracomunitari di conseguire il diritto di cittadinanza siano oggettivamente pochi. Passare dalle norme attualmente in vigore, cioè dieci anni, che in molti casi poi comportano un lasso di tempo maggiore ad una cittadinanza pressochè automatica dopo cinque anni mi sembra che sia un salto non facilmente comprensibile». Fuori dal coro nella Cdl è l'Udc Bruno Tabacci, che reputa giusta la strategia del governo di puntare all'integrazione degli immigrati.

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