Silvio alla Margherita: «Salviamo il Paese»

Incrocia un gruppetto di deputati della Margherita, c'è anche un fedelissimo di Francesco Rutelli. A cui il presidente di Forza Italia conferma la partecipazione alla festa del partito del vicepremier a settembre, a Caorle: «Verrò il 5 settembre», dice. Poi si mette a scherzare: «Siamo pieni di matti. Ce ne sono nella vostra coalizione e tutto sommato anche nella nostra». I dielle (Democrazia e libertà) si mettono a ridere. Ma il Cavaliere insiste: «Facciamo così: noi togliamo i nostri, voi i vostri e ci mettiamo insieme. Ci mettiamo insieme per salvare il Paese». I margheriti se la ridono, nessuno replica. Il Cavaliere fa ciao ciao con la mano e va via. Per ora l'ha buttata lì, poi esce dall'Aula. Chissà, il semino l'ha lanciato: vediamo che succede. Anzi, i semini. Perché nel suo intervento, pochi minuti prima, era stato ancora più esplicito: «Mi sono meravigliato che gli esponenti della Margherita, così impegnati con i loro colleghi della maggioranza a demolire tutto ciò che di buono ha fatto il nostro ministro Tremonti, hanno finito per dimenticare, loro che pure annoverano tra le loro file tanti democratici cristiani, che la filosofia che ispira le azioni di questo governo in materia fiscale è il perfetto contrario dell'impronta data al sistema fiscale italiano da un loro grande ministro delle Finanze, Ezio Vanoni». Il Cavaliere vuole tornare sulla scena politica. Vuole riprendere la redini del centrodestra e vuole mettere seriamente in difficoltà il governo alla ripresa estiva. Cerca di suadere quelli della Margherita. Dentro Forza Italia al Senato è tornato l'ottimismo, si parla persino di nuovi ingressi. in particolare di un esponente di Italia dei Valori: e non si tratta di Sergio De Gregorio, il presidente della commissione Difesa che ha un passato proprio tra gli azzurri. Trattative si sono intesificate proprio con gli ex Dc che adesso sono nel centrosinistra: proprio dei democristiani Berlusconi ne ha parlato nei giorni scorsi con uno che conosce bene la materia, Beppe Pisanu. Con l'ex ministro dell'Interno i rapporti sono adesso più distesi e Pisanu aveva suggerito di mandare un segnale di rasserenamento chiaro. Il segnale è arrivato. Adesso il Cavaliere ha aperto anche canale con i Ds. Scavalcando di fatto Pier Ferdinando Casini. Il quale a sua volta in Aula s'è messo a stuzzicare Gianfranco Fini. I due si sono sfottuti a distanza. «Hai visto, Gianfranco. Io ho rinnovato già il mio partito. Tanto è vero che ha parlato a nome di tutti, Bruno Tabacci. Io ho già ricambiato la classe dirigente. E tu?». E Fini sorride: «Pier, ma non sei ancora andato in vacanza?». Saranno vacanze operose per tutti. F. D. O.