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Voto sulla Manovra bis, è già la settima Il Prof si giustifica: «Troppa tensione»

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Dopo l'ennesimo voto di fiducia (il settimo in 100 giorni di governo) il presidente del Consiglio è costretto ad alzare bandiera bianca e a presentarsi col capo cosparso di cenere davanti ai deputati dell'Ulivo. E pensare che, nei giorni scorsi, era circolata la voce di un Prodi inamovibile che, davanti a chi gli faceva notare le difficoltà della maggioranza, rispondeva piccato di non sollevare inutili polemiche. Invece ieri, Prodi è capitolato. È successo dopo che, nell'Aula di Montecitorio, il ministro per le Riforme Vannino Chiti aveva annunciato, tra le proteste della Cdl, l'ennesima fiducia sulla manovra bis (decreto Bersani e correzione dei conti pubblici). Così, quando il premier ha preso la parola all'assemblea dei deputati dell'Ulivo, ha esordito con un mea culpa. «Chiedo scusa per le difficoltà in cui ci si è trovati - ha detto - Il Parlamento si è trovato in situazione di non potersi esprimere a fondo, com'è sua natura e noi dobbiamo lavorare perché la situazione cambi e perché la cooperazione tra governo e Parlamento sia sempre più forte e fattiva». Ma il pentimento è durato solo lo spazio di un secondo. Infatti, quasi immediatamente, il presidente del Consiglio è tornato a lodare il lavoro di questi mesi. «Se abbiamo potuto raggiungere risultati importanti lo si deve alla forza e alla compattezza dell'Ulivo - ha continuato -. In questi due mesi e mezzo molto difficili sono state fatte moltissime cose estremamente importanti. Ci sono state nel frattempo elezioni locali e un referendum che hanno messo in evidenza la risposta positiva del Paese verso alcune domande di fondo». Insomma, per il premier il bilancio di questi 100 giorni, è più che positivo. «Il clima - ha aggiunto - è stato un clima di tensione e avrei sperato fosse meno esasperato». Anche per questo, secondo il Professore, il governo è stato spesso costretto a ricorrere alla fiducia. «Era ovvio e naturale porre la fiducia - ha detto commentando la blindatura della manovra bis anche a Montecitorio -. L'opposizione stessa sapeva benissimo che vi si sarebbe ricorsi. Mi auguro che in futuro possa esserci un clima che permetta di ricorrere a questo strumento sempre meno. Questo è quello che mi auguro e mi adopererò perché questo avvenga». Ma a chi gli chiede se, nella Finaziaria, ci potranno essere punti condivisi con la Cdl Prodi ribadisce la sua volontà di applicare il programma del centrosinistra. «Io applico il programma anche nelle materie economiche - ha detto -. Mi auguro che seguendo questa linea, ci possano essere anche dei punti condivisi su questo argomento». Un ultimo pensiero il premier lo ha dedicato al nodo delle nomine. «Non lasciamoci guidare dalla fretta ma dalla necessità» ha detto. Aggiungendo che «Adagio adagio le nomine si affrontano in modo approfondito, cercando di vedere qual è la squadra più appropriata per ogni impresa, per ogni ente, per ogni struttura, che deve essere governata. Quindi non bisogna lasciarsi guidare dalla fretta, ma dalla necessità. Vedrete che nei prossimi giorni...». Ma, ad una precisa domanda sulle nomine ai vertici di Alitalia e Ferrovie, Prodi non ha risposto. In compenso il Presidente del Consiglio avrebbe rivolto l'ennesimo appello affinché i sottosegretari si dimettano al più presto dalla carica di parlamentare.

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