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La Capitale affronta l'emergenza

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A benenficiare della scarcerazione, infatti, «sono per la maggior parte i meno abbienti, un terzo dei quali extracomunitari che - sostiene il provveditore dell'amministrazione penitenziaria regionale Ettore Ziccone - al di fuori del carcere non hanno alcun punto di riferimento». Nonostante i numeri siano ancora provvisori, dalle carceri capitoline usciranno nei prossimi giorni, a scaglioni di 50 per volta, circa 900 detenuti che riceveranno subito il «kit delle 48 ore»: una mappa della città, una brochure in 4 lingue con i informazioni e numeri utili, 4 buoni pasto, 5 biglietti giornalieri per i mezzi pubblici, un kit per l'igiene personale, una guida su dove mangiare, dormire e lavarsi, una scheda telefonica da 5 euro, biglietti ferroviari, su segnalazione, per raggiungere le località di provenienza. Tutto l'occorrente, insomma, per avere un primo punto di riferimento. Già da oggi poi è stato attivato uno sportello dedicato all'assistenza, l'ampliamento di 50 posti della rete di accoglienza temporanea, un supporto al reinserimento lavorativo, un segretario per i detenuti stranieri e la garanzia di continuità delle spese sanitarie. In accordo con le direzioni degli istituti poi, e in rete con le associazioni di volontariato, presso tutti gli istituti sarà garantita la presenza di un operatore per definire piani personalizzati di sostegno al reinserimento». Le mamme e i bambini potranno contare, oltre che su ulteriori 50 posti, su centri di accoglienza dedicati. Per le pratiche amministrative e legali inoltre e per consentire di regolarizzare la propria posizione sarà di supporto agli stranieri un segretariato. Per quanto riguarda, invece, i tossicodipendenti, l'Agenzia comunale per le tossicodipendenze si affiancherà al lavori dei servizi sociali e la rete di amministratori di sostegno supporterà, su indicazione dei Giudici tutelari, chi esce dal carcere con situazioni di disagio psichico. Un piano, dunque, attivato per le prime ore del detenuto fuori dal carcere. Per quanto riguarda, invece, il «dopo», il Comune di Roma entro la fine di agosto esplicherà un bando per 30 mila euro finalizzato a borse di lavoro, a medio termine, invece, «si prevede un altro bando ad hoc - annuncia l'assessore al Lavoro, Dante Pomponi - per creare delle imprese che sappiano valorizzare il lavoro degli ex detenuti». Per il prefetto di Roma, Achille Serra: «Siamo di fronte a un fatto nuovo, da affrontare come tale, giorno dopo giorno, calibrando sul campo gli interventi. Personalmente sono ottimista, non vedo un pericolo sociale».

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