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Gli irriducibili

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Di Pietro non molla: «Peccato non punire i furbetti»

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Non solo, l'ex magistrato torna a definire il voto sull'indulto «un esempio di scambio politico-mafioso». «È peccato mortale - dice - approfittare delle parole del Papa, non per mettere fuori dal carcere i disperati, ma per non farci andare i furbetti dei quartierini, gli evasori fiscali, i corrotti e i corruttori». Il ministro torna anche ad attaccare in particolare la maggioranza: «Lo ha fatto perché sotto ricatto o perché gli è convenuto? È una risposta che devono ancora dare». E mentre il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, dice che il suo gruppo parlamentare attende un chiarimento, critiche al provvedimento arrivano anche dal presidente della Delegazione dei Comunisti Italiani al Parlamento Europeo Marco Rizzo. Per la verità l'esponenente del Pdci non critica la misura quanto il fatto che nel testo siano state inseriti alcuni reati. «Certamente - dice Rizzo - le carceri scoppiano, e un atto di clemenza era necessario. Il punto non è il se, ma il come: certamente la posizione che ha assunto il Pdci è stata difficile, ma consapevole. Basta colpi di spugna dei e per i potenti. Ora si proceda a revisionare le norme che regolano l'immigrazione. Il governo Prodi proceda con la cancellazione della Bossi-Fini». E, mentre non si placano le polemiche, la leader di Azione Sociale Alessandra Mussolini rilancia un'iniziativa che sembra destinata a far discutere. Infatti come aveva già fatto in occasione del voto alla Camera, ieri sul sito www.azionesociale.net sono stati pubblicati i nomi dei senatori favorevoli all'indulto. Non solo ma è già pronto il manifesto (disponibile sempre online) che la formazione politica utilizzerà «in tutto il Paese per denunciare questa vergogna». «Gli italiani - ha commentato la Mussolini - sanno chi ringraziare per i 12.756 detenuti che verranno liberati e che torneranno a minacciare la sicurezza».

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