«Ho parlato di Pier per difenderlo Sono sicuro che non passerà a sinistra»
E, come suo solito, dopo un attaccoa fondo, segue una parziale retromarcia. Spiega il Cavaliere: «Quando ho parlato nei giorni scorsi di Pier Ferdinando Casini l'ho fatto esclusivamente in sua difesa: ho solo detto che sono convinto che non andrà di là, a sinistra», dice prima di abbandonare Palazzo Grazioli con destinazione la Sardegna. E aggiunge: «Io ho detto di essere convinto che Pier non potrà andare a sinistra, prima di tutto perché è coerente con la sua storia e con quella del suo partito, poi perché sarebbe un colonnello tra tanti, mentre qui è un generale, poi perchè gran parte del suo elettorato lo lascerebbe se lui facesse questa scelta. Infine - conclude Berlusconi - perché sono convinto che quando uno tradisce la propria parte politica poi perde in credibilità, non viene più apprezzato». Oggi parlerà Gianfranco Fini, che terrà un comizio alla festa del Secolo a Rieti: probabilmente toccherà temi sui rapporti interni alla Cdl. Tornando al leader del centrodestra, il Cav parla anche del centrosinistra: «Siamo di fronte a una maggioranza unita solo da un patto di potere, ma che non ha un progetto politico e culturale: l'unica cosa che li fa stare insieme è lo stare al governo, come si vede dalle spaccature continue nella loro azione politica». «Io, da uomo di governo - aggiunge Berlusconi - guardo questa situazione senza nessuna soddisfazione ma con preoccupazione. È evidente che dopo cinque anni uno non diventa immediatamente oppositore su tutto, anche tenuto conto degli impegni che uno stato deve mantenere. Io, più volte, ho detto di non volere una opposizione muro contro muro, caso mai tesi contro tesi, tutto nell'interesse del Paese». L'ex presidente del Consiglio parla anche dell'indulto, che sarà poi approvato nel pomeriggio dal Senato: «Ogni anno si ripropone questa emergenza. L'indulto è necessario per evitare il rischio di rivolte, non approvarlo sarebbe pericoloso». «Io trovo giusto - insiste Berlusconi - che lo Stato condanni chi ha commesso un reato togliendogli la libertà. Ma trovo ingiusto che gli tolga anche la dignità e la sicurezza sanitaria. In questo momento nelle carceri si vive una situazione insostenibile, non è pensabile - conclude il leader di Forza Italia - deludere le aspettative di tanti detenuti che attendono questo provvedimento, sarebbe addirittura pericoloso». Ma a stretto giro gli risponde il leghista Roberto Castelli, ex Guardasigilli: «Beh, con noi al governo non c'è stato nessun indulto e nemmeno nessuna rivolta. È bastata usare l'intelligenza e far capire ai detenuti che volevamo risolvere i loro problemi per evitare le rivolte».