Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Buttiglione: il governo ha fatto marcia indietro sulle staminali

default_image

  • a
  • a
  • a

Ieri il fronte cattolico è tornato ad alzare le barricate. Il presidente dell'Azione cattolica italiana, Luigi Alici, ha criticato la decisione presa in sede europea. «È moralmente inaccettabile la produzione di linee cellulari staminali, quando essa comporta la soppressione di embrioni umani; in tal caso, infatti, viene meno un pilastro fondamentale di quella visione antropologica che considera la persona umana sempre come un fine e mai come un mezzo». «La scienza - ha proseguito Alici - deve servire l'uomo e non servirsi di lui, soprattutto quando egli è nella condizione della sua massima fragilità, un embrione nei primi giorni della sua vita». Sull'argomento l'ex ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, ha evidenziato come il Governo abbia fatto marcia indietro sulla protezione degli embrioni. «Il capo del governo non può scaricare sul Parlamento europeo la responsabilità di reintrodurre nel VII Programma quadro un'effettiva protezione degli embrioni che è stata negata, con il decisivo concorso italiano, dal Consiglio dei ministri competitività dell'Unione europea. Il fatto che ora si auspichi un provvedimento è una drammatica presa in giro», ha detto il presidente dell'Udccriticando la posizione espressa da l'altro ieri da Romano Prodi. «L'intero problema è nato, infatti - osserva Buttiglione - dalla decisione del Parlamento europeo di dare via libera alla ricerca distruttrice di embrioni umani. Il governo italiano aveva la possibilità di contrastare questa decisione con il suo voto decisivo in sede di Consiglio competitività. Lì il governo italiano poteva agire in difesa della vita e non lo ha fatto». Il fatto che ora si auspichi un provvedimento «dallo stesso Parlamento che aveva dato via libera alla distruzione degli embrionì - ribadisce Buttiglione - ha il sapore di una drammatica presa in giro». E ieri in una nota i senatori di Forza Italia, Tomassini, Carrara, Bianconi e Burani Procaccini hanno rincarato la dose. «Abbiamo atteso 24 ore prima di commentare l'intervento del presidente del Consiglio, Romano Prodi, al Question Time alla Camera, nella speranza di una redenzione sulla via di Damasco. Ma ciò non è accaduto e non nascondiamo una forte preoccupazione per l'ambiguità che il governo, a cominciare dalla sua massima espressione, dimostra su temi fondamentali di etica, politica e bioteca». «Mentre da un lato - sottolineano i parlamentari azzurri - il ministro Mussi vara un compromesso in cui attraverso l'acquisto di linee staminali dai paesi che possono produrle, si può fare ricerca utilizzando gli embrioni come pezzi di ricambio e materiale biologico inerte, dall'altro il presidente Prodi, rispondendo proprio al Question Time, si fa paladino del concetto della datazione degli embrioni su cui è lecito intervenire nelle sperimentazioni distruttive».

Dai blog