Esercizi chiusi ad oltranza Domani in piazza assieme agli altri professionisti
Contemporaneamente alla calata dei «camici bianchi» nella Capitale, a piazza Barberini, le farmacie private italiane hanno chiuso per l'intera giornata, con un'adesione di circa il 95%. Adesione massiccia, dati Federfarma, quella di oggi che in Veneto è stata vicina al 100%; a Milano è stata del 98%, mentre è stata in media del 96-97% in Campania e del 93% l'adesione dei farmacisti calabresi. Chiusura che, escluse le farmacie di turno, si protrarrà ad oltranza fino «al sì definitivo al decreto sulle liberalizzazioni». Una mossa decisa ieri pomeriggio dall'assemblea di Federfarma insieme a quella di partecipare alla manifestazione del 28 insieme agli altri professionisti e di raccogliere firme per un referendum abrogativo del testo. Ieri, dopo quasi due ore di protesta, una delegazione guidata dal presidente di Federfarma, Giorgio Siri, si è incontrata infine con il ministro Bersani. «Il ministro ha ribadito che ci sono pochissime possibilità, l'uno per mille, di apporre modifiche al decreto - ha annunciato Siri - Bersani ammette che la parte sul legame tra il farmacista e le società di farmacie non è chiara. Ci si lavorerà. Ha aggiunto che non hanno alcuna intenzione di dare il via a farmacie alternative e a catene di farmacie. Nessuna marcia indietro sulla presenza obbligatoria di farmacisti nei banconi degli ipermercati». Federfarma invece ha idee opposte: «Saranno solo i grandi punti vendita a potersi permettere di assumere farmacisti. I supermercati vicino casa non potranno affrontare questa spesa. Liberalizzazione o monopolio?». «Se oggi un farmacista dipendente venisse forzato dal farmacista titolare a spingere per strani motivi un certo farmaco, il primo potrebbe deferire il secondo al nostro Ordine professionale: vi sono iscritti tutti e due - sottolinea Carlo Morandini, segretario Federfarma di Gorizia - Domani, il farmacista dipendente chi potrebbe deferire, la Conad? Come tutelare l'interesse del malato?». Sulla partecipazione di farmacisti a società che non possono gestire più di quattro farmacie nel territorio di una provincia, «il decreto non è chiaro - afferma Siri - Non pone dei limiti a partecipazioni in altre province e al numero di società cui è possibile aderire». A piazza Colonna, invece, i cento panificatori hanno allestito una lunga tavola con tante pagnotte offerte gratis a tutti. «Il nostro pane puoi mangiarlo sicuro. Quello di Bersani manco ai cani», questo lo slogan urlato nel corteo che li aveva portati da piazza Venezia. «La liberalizzazione non tutela il consumatore - dice Claudio Conti, presidente dell'Unione dei panificatori di Roma e Provincia - Questi si troverà a mangiare pane scongelato distribuito dalle grandi aziende. Abbiamo bisogno di un bollino blu che servirà a garantire qualità e sicurezza del prodotto». A mangiare il pane in piazza, anche il ministro Antonio Di Pietro al quale Claudio Conti ha chiesto perché per spirito di squadra ha votato «a favore del decreto Bersani, mentre sull'indulto ha preso altre posizioni?».