Cuffaro apre la guerra del Ponte
E così, oltre a ribadire ancora una volta che «l'opera si farà che Prodi la voglia o no"» ora il vicesegretario dell'Udc si scaglia pure contro il ministro delle Infrastrutture. «Restiamo esterrefatti dall'annuncio fatto da Di Pietro — spiega Cuffaro — che il governo "sta cercando un modulo giuridico, per non pagare la penale e nello stesso tempo non fare il ponte", arrivando persino a prospettare un poco edificante mercanteggiamento da proporre alla società che ha vinto la gara per convincerla a rescindere il contratto dandole in cambio la possibilità di eseguire altre opere. Dunque, per Cuffaro, «le dichiarazioni di Di Pietro danno la poco edificante immagine di un governo capace di qualsiasi compromesso pur di affondare un'opera di fondamentale importanza per l'Italia e con essa tutto il sistema di infrastrutture necessario a dare una spinta decisiva all'economia siciliana e di tutto il sud del Paese». Insomma continua il braccio di ferro tra il governo Prodi — che fin dal primo giorno del suo insediamento si è subito dimostrato contrario a realizzare la Grande opera — e il presidente della Regione Siciliana, secondo il quale, «c'è una schiera di novelli azzeccagarbugli alla ricerca di soluzioni per annullare quanto di buono in questi anni si è fatto per rilanciare la Sicilia ed il mezzogiorno di Italia». La battaglia per il Ponte sembra appena iniziata a sentire ancora Cuffaro: «Non consentiremo che venga annullato un progetto che rappresenta la risposta concreta alla domanda di un sistema di collegamento tra la Sicilia ed il Continente più moderno ed efficiente». Il Governatore ha osservato che «ancora i tanti viaggiatori diretti in Sicilia hanno subìto disservizi e ritardi dovuti ad un sistema che crea un "tappo" a Reggio Calabria e che il Ponte annullerebbe». In altre parole con la realizzazione del ponte «si eviterebbe ogni possibile decadimento del livello di servizio e dei fenomeni di congestione». In sostanza, per Cuffaro, «con la realizzazione del ponte potranno anche essere riqualificati gli attuali sistemi portuali che, alleggeriti dalle funzioni di traghettamento locale, potranno concentrarsi sul mercato croceristico internazionale e diportistico». «Per tutti questi motivi e per tanti altri affermiamo — conclude — non ci faremo "scippare" da questi novelli "bravi" il futuro dei nostri figli».