Calcio, parte la rivoluzione dei diritti tv

le tv non potranno acquisirli per piattaforme che non possiedono nè sublicenziarli, cioè rivenderli; i ricavi della vendita saranno divisi per metà in parti uguali tra le squadre e per l'altra metà redistribuiti anche in base al bacino di utenza e ai risultati sportivi, ferma restando una quota destinata alla mutualità generale. Apposite norme transitorie governeranno i contratti già stipulati singolarmente dalle squadre, in alcuni casi fino al 2009-2010. Questi, in sintesi, i principi della legge delega approvata ieri dal consiglio dei ministri, che di fatto rivoluziona il sistema dei diritti e dà sei mesi di tempo al governo per emanare i decreti legislativi che formalizzeranno le nuove regole. Contitolarità dei diritti. Dei diritti tv sono titolari sia il «soggetto preposto all'organizzazione della competizione sportiva», al momento la Lega Calcio, sia i «soggetti partecipanti», cioè ai singoli club. Alle squadre resta invece l'esclusiva sui diritti di archivio. Vendita centralizzata. La legge delega introduce la «commercializzazione in forma centralizzata dei diritti», per garantire la concorrenza tra gli operatori e l'equilibrio del sistema. Il testo parla anche di forme di salvaguardia dell'emittenza locale. Inoltre è prevista una disciplina speciale per la vendita centralizzata sulle piattaforme emergenti, che un contenuto «premium» come il calcio può aiutare a sviluppare. I diritti saranno venduti per singola piattaforma: in sostanza, la Lega dovrà organizzare una gara per assegnare i diritti per il digitale terrestre, un'altra per il satellite, e ancora per i tivufonini e per Internet. Nuova mutualità. I ricavi della vendita dei diritti saranno divisi per il 50% fra tutte le squadre in parti uguali, mentre l'altro 50% sarà ripartito anche in base al bacino d'utenza e ai risultati sportivi conseguiti, ferma restando però una quota destinata alla mutualità generale. Durata dei contratti. Dovrà essere «ragionevole», dice la legge delega, per tutelare la concorrenza e evitare la creazione di posizioni dominanti. È immaginabile che sulle nuove piattaforme le esclusive avranno durata limitata, circa 2-3 anni. La disciplina transitoria. La linea generale è tener conto degli effetti di tali accordi, ma anche delle necessità di introdurre in tempi ragionevoli il nuovo regime. La disciplina transitoria dovrà comunque distinguere tra i contratti stipulati prima del 31 maggio 2006 e quelli sottoscritti successivamente. Non sarà semplice, comunque, districarsi in un panorama piuttosto complesso. Mediaset ha già acquisito i diritti di Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio fino al 2008-2009, con opzione sul 2009-2010, per tutte le piattaforme (ma ha poi rivenduto a Sky quelli per il satellite) e quelli di Livorno e Messina fino al 2009-2010. Sky ha quindi i diritti per il satellite di Juve, Milan, Inter, Lazio e Roma fino al 2008-2009 e quelli di Livorno e Messina fino al 2007-2008. Sportitalia, infine, possiede i diritti per digitale terrestre, satellite e Internet di una parte della serie B (anticipi, posticipi, play off e playout) fino al 2007-2008.