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Il presidente dell'Authority Tlc Calabrò «Ha poche risorse e una struttura ibrida»

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Senza dimenticare la stampa e le telecomunicazioni. Sono questi i temi affrontati dal presidente dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, durante la presentazione in Parlamento della relazione annuale dell'Authority. Rai e Mediaset — ha spiegato — vantano una posizione di «dominanza congiunta» sul mercato della tv analogica. il duopolio, insomma, resiste e rischia di riproporsi, in prospettiva, anche nel digitale terrestre. Spetta al Parlamento intervenire per scongiurare questo rischio in tempi rapidi, visto che il problema, più che mai dopo l'annuncio di messa in mora dell'Italia da parte della Commissione europea, esige «una risposta non differibile». Ma il presidente dell'Authority ha parlato anche delle telefonia, annunciando buone notizie per i consumatori. «Per effetto delle riduzioni di prezzo nelle tariffe telefoniche disposte in questo ultimo anno dall'Autorità — ha detto — i consumatori risparmieranno circa 2 miliardi di euro nel prossimo triennio». Per quanto riguarda i costi delle chiamate ai cellulari, l'Autorità ricorda il sistema triennale di controllo dei prezzi di terminazione imposto. «Tra il 1 settembre 2005 e il 1 luglio 2008 Tim e Vodafone ridurranno progressivamente le tariffe di terminazione sulla propria rete del 13% all'anno. Wind del 16%. La riduzione di ricavi per gli operatori mobili, che in larga parte andrà a beneficio dei consumatori finali, sarà di circa 1,8 miliardi». Inoltre è stata avviata, in collaborazione con l'Antitrust, un'analisi sui costi della ricarica dei servizi di telefonia mobile. «L'Autorità — ha aggiunto — ridurrà i costi delle chiamate dai cellulari ai servizi di informazione abbonati che appaiono decisamente più alti della media europea». Calabrò è intervenuto anche sulla Telecom: «Nell'ambito delle attività svolte da Telecom Italia, occorre fare un passo avanti sulla strada della separazione tra i servizi regolati (e cioè la rete) e non regolati (i servizi commerciali), agendo sulla funzione di governance e di controllo indipendente. L'esperienza internazionale mostra che in questo percorso è più efficace quando l'operatore stesso prende impegni vincolanti. Chiedo perciò a Telecom Italia di dare la sua disponibilità in tal senso». Per quanto riguarda le televisioni, in vista del passaggio definitivo al digitale terrestre, di fatto ormai rinviato al 2012, Calabrò ha chiesto al governo un percorso certo, con uno «switch off progressivo, per reti e/o per aree geografiche». L'altro affondo di Calabrò è riservato all'assetto della Rai: «Non può più essere rinviata» una «più funzionale riorganizzazione» del servizio pubblico, penalizzato da una struttura ibrida. Viale Mazzini, dice, «versa in angustie: alla ristrettezza delle risorse provenienti dal canone, non correlato all'andamento economico, fa riscontro l'ibridismo della sua struttura: troppo servizio pubblico per l'appetibilità commerciale; troppo commerciale per una produzione di qualità». Altro obiettivo indicato da Calabrò, la «difesa della stampa», che «rischia di vedere aggravata la sua posizione» rispetto agli altri media.

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