La prossima spaccatura
Sulle staminali pezzi dell'Unione vogliono votare con l'opposizione
Infatti, il Prc non ha aderito alla mozione elaborata dall'Ulivo e sottoscritta dagli altri alleati. Con il rischio che venga invece approvata una mozione della Cdl che otterrebbe i voti anche dei cattolici della Margherita. Lunedì prossimo, il Consiglio europeo sulla Competitività dovrà pronunciarsi definitivamente sul Settimo programma quadro sulla ricerca, vale a dire il piano pluriennale che stanzia fondi per la ricerca, tra cui quelle sulle cellule staminali. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla ricerca sulle staminali embrionali. E dopo che il ministro Fabio Mussi ha tolto l'adesione dell'Italia al veto posto da alcuni paesi europei a questo tipo di ricerca, il Programma quadro potrebbe ottenere il via libera. A meno che l'Italia torni sui suoi passi e il 24 voti contro la ricerca sugli embrioni, come ha chiesto il fronte cattolico che va dalla Margherita alla maggior parte dei parlamentari della Cdl. Dopo l'accordo interno all'Ulivo, alcuni esponenti cattolici della Margherita hanno tentato di far convergere sulla mozione ulivista anche i cattolici della Cdl. In un bar presso Montecitorio è stato esaminato il testo, ma Rocco Buttiglione è stato «tranchant»: «Vedrete cosa dirà il Papa quando la vedrà...». Ma la minaccia non ha convinto i suoi interlocutori. Ieri la capogruppo dell'Ulivo in Senato Anna Finocchiaro ha cercato l'intesa con gli altri alleati e con la sinistra Ds che fa capo a Cesare Salvi. Si temeva infatti un «nò» di quest'ultimo in chiave politica, per boicottare il nascente Partito Democratico. Ma il «niet» è arrivato dal Prc. A questo punto, la Cdl ha cambiato strategia. Niente più mozione che chiede il dietrofront a Mussi, ma un documento secco, vale a dire la stessa parte dispositiva di quella dell'Ulivo. Il rischio per il governo, oggi in Senato, è quello di avere un mandato di politica estera basato su una mozione dell'opposizione.