Berlusconi: «Con Israele senza dubbi»

Così comincia il messaggio di Silvio Berlusconi alla cominità ebraica romana con il quale si schiera senza mezzi termini dalla parte di Israele e rifiuta, di fronte all'attuale situazione internazionale, la posizione di equidistanza. «La violenta offensiva è partita da territori, il sud del Libano e la striscia di Gaza, che il governo di Gerusalemme ha volontariamente abbandonato in nome di quella parola d'ordine, «pace contro territori», con la quale Israele testimoniò in tempi diversi la volontà di aprire un percorso di pacificazione con i suoi vicini. Nella recente riunione del G8 di San Pietroburgo - prosegue Berlusconi - è stato giustamente confermato il diritto di Israele di difendersi contro attacchi gravissimi, perchè portati nel suo territorio con l'assassinio e il rapimento di suoi soldati e suoi cittadini. Dinanzi a un'aggressione preordinata e concentrica, contro l'unica democrazia del Medio Oriente, coordinata e sostenuta da Paesi autoritari o teocratici che ne predicano la distruzione, non è possibile invocare alcuna posizione di "equidistanza" o alcun irrealizzabile tentativo di mediazione. È una scelta che non ha nulla a che vedere con la dottrina, che condividiamo tutti, dei «due popoli e due Stati» - aggiunge ancora Berlusconi - La scelta oggi è tra terrorismo e democrazia: noi, a differenza dei sedicenti pacifisti nostrani, non abbiamo dubbi nello schierarci dalla parte di Israele». La Cdl ritrova l'unità. Con toni diversi. A parte il provocatorio l'invito di Calderoli a chiamare direttamente i terroristi, visto che «soltanto lui al mondo è sostenuto da forze politiche i cui vertici sono amici, dialogano e quindi hanno i numeri telefonici dei peggiori terroristi islamici», tutta la CdL, in particolare Forza Italia, definisce inaccettabile la posizione del governo. Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa parla di un governo che «mina la credibilità» del nostro Paese con un centrosinistra «allo sbando» non solo sulla crisi libanese ma anche sull'Afghanistan.