Bush resta speranzoso: «Collaboriamo»
Dalle parole e dalle reazioni dello staff di Romano Prodi si capisce che il premier è decisamente soddisfatto per l'incontro con il presidente americano George W. Bush. «Capisco benissimo la tua posizione»: sono state queste, ha raccontato lo stesso Prodi, le parole di Bush quando i due, in un cottage in riva al Baltico, hanno cominciato ad affrontare la questione irachena. Il presidente Usa ha aggiunto che sarebbe stato addirittura sorpreso se il governo si fosse dimostrato incoerente con gli impegni presi in campagna elettorale. Il primo incontro tra i due leader dopo la vittoria dell'Unione si è svolto ieri a San Pietroburgo, in occasione del G8 organizzato dalla Russia. Un appuntamento delicato per una serie di motivi: su tutti, la decisione del governo italiano di ritirare le truppe dall'Iraq; senza dimenticare la grande familiarità che ha sempre caratterizzato le relazioni tra Bush e l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Insomma, in qualche settore del centrosinistra, negli ultimi mesi, un po' di preoccupazione per quello che sarebbe stato il clima tra Roma e Washington si avvertiva. E invece sembra che ieri sia andata piuttosto bene. E se Bush ha parlato di un colloquio «molto cordiale che riflette l'importanza delle relazioni tra i nostri due paesi», Prodi ha usato gli aggettivi «amichevole e franco». I due non avrebbero dunque rinunciato a ribadire le proprie posizioni su questioni che non li vedono troppo in sintonia, ma prevale comunque la volontà di collaborare e di mantenere un rapporto stretto. Allora, di fronte ai cronisti, il presidente americano ha ricordato e nello stesso tempo ha avvertito che «dove abbiamo lavorato insieme, con altri paesi, abbiamo conseguito risultati importanti». Nell'incontro si è parlato ovviamente di Medio Oriente, ma anche di Iraq, Afghanistan e Iran, di energia e di economia. E riguardo alla crisi tra Iasrele e Libano, il premier, che venerdì era stato particolarmente duro con Tal Aviv, ieri ha sottolineato un altro aspetto della vicenda: «Il problema grosso, da parte israeliana, americana e italiana è la presenza di Hezbollah armati nel sud del Libano». Insomma, ieri l'attenzione è stata puntata sugli aspetti condivisi. E forse non a caso i due protagonisti hanno evitato di affrontare la vicenda del rapimento dell'imam di Milano Abu Omar. Verso la fine dell'incontro Bush ha chiesto a Prodi notizie sull'economia e il premier ha illustrato le misure del pacchetto-Bersani sulle liberalizzazioni suscitando, dicono i membri dello staff di Prodi, l'interesse dell'alleato. In particolare, Bush sarebbe rimasto sorpreso dall'approvazione di tante misure in un colpo solo.