L'IMPOSTAZIONE complessiva è condivisibile, ma preoccupa quell'inflazione programmata fissata al 2%, ...
Positiva è anche la conferma del taglio del cuneo fiscale, che le banche reclamano anche per loro e che i sindacati vorrebbero almeno equamente diviso fra imprese e lavoratori. Queste le considerazioni delle parti sociali, Confindustria, Abi, Ania e sindacati, sfilate davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato per dare la loro valutazione sul Dpef. Una carrellata di audizioni che ha segnato la prima assoluta del neo presidente dell'associazione delle banche Corrado Faissola. «L'impostazione complessiva del Dpef appare condivisibile - ha detto il vice presidente di Confindustria Alberto Bombassei - anche se si tratta di linee ancora molto generali» ma - ha aggiunto - «ci preoccupa la decisione di rialzare il tasso di inflazione programmata per il 2007 di 3 decimi di punto (rispetto al valore per il 2006), fissandolo al 2%, un valore coincidente con quello atteso dalla maggior parte dei previsori». Un rialzo che, sottolinea viale dell'Astronomia, è il più alto dal '97 e che interessa «uno strumento di politica dei redditi molto importante, che dovrebbe pertanto essere definito anche in base a considerazioni di politica economica». Per il resto Confindustria ripropone tesi già espresse: il taglio del cuneo fiscale, che serve a rilanciare la competitività, dovrà essere «prevalentemente destinato alle imprese»; è giusto abolire lo scalone della riforma Maroni delle pensioni, ma contemporaneamente è necessario «rendere più flessibile il momento del pensionamento, la necessità di allungare la permanenza al lavoro e, non ultimo, evitare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica»; da colmare è l'assenza della fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno. Positivo il giudizio d'insieme del Documento anche da parte dell'Abi. Secondo il presidente Faissola gli obiettivi delineati dal Governo nel Dpef «sono importanti», richiedono «estremo rigore, ma sono alla portata del Paese». Ma l'Abi ritiene che la riduzione del cuneo debba riguardare «orizzontalmente i vari settori produttivi» e «ogni discriminazione settoriale sarebbe incomprensibile». L'Ania boccia senza mezze misure il divieto di clausole di distribuzione in esclusiva e di previsioni di prezzi minimi o sconti massimi in materia di Rc auto contenuto nel decreto-competitività.