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Tassisti di nuovo in piazza, notte di rivolta

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Dopo una settimana altalenante, caratterizzata da un susseguirsi di annuvolamenti e schiarite, la trattative sulla vertenza taxi appare di nuovo in salita. Già nel tardo pomeriggio numerose auto bianche si sono concentrate nella zona del ministero per lo Sviluppo economico, disposte anche in doppia fila lungo Via Veneto, creando disagi alla circolazione. Poi i «ribelli» (circa 300 vetture) sono confluiti in piazza Venezia. Il concentramento si è quindi trasformato in blocco e i vigili urbani sono stati costretti a chiudere la piazza al traffico. Nello stesso tempo si sono fermati anche i tassisti dell'aeroporto di Fiumicino. Qui, secondo la polizia, si sono incolonnati un centinaio di tassisti, che non hanno caricato a bordo i clienti sbarcati dagli aerei. L'ennesimo tavolo di confronto - il terzo di questa settimana - si è aperto intorno alle 17. Da una parte i tecnici del ministero, dall'altra i rappresentanti di una ventina di sigle sindacali delle auto bianche. Doveva essere la giornata chiave per chiudere la trattativa. C'era ottimismo da entrambe le parti. «Convergenza» era la parola che circolava con insistenza tanto tra i rappresentanti sindacali quanto tra i tecnici del ministero. «Sull'80% - aveva spiegato Loreno Bittarelli presidente dell'Uri - la convergenza c'è, su un 20% c'è ancora da discutere». Ma evidentemente su quel 20% sono sorti nuovi contrasti. Dopo 3 ore e mezza, infatti, lo stesso Bittarelli ha lasciato il tavolo, e con lui il rappresentante dell'Ugl, Pietro Marinelli, e quello dell'Ait, Carlo Bologna. Altre sigle - tra cui Fita-Cna, Unica-Cgil e Confartigianato - hanno continuato a trattare. Il punto su cui si è determinato il contrasto è la proposta avanzata dal ministero che un'unica licenza abbia in gestione due taxi: si tratterebbe in sostanza di una proposta alternativa al cumulo delle licenze su cui le organizzazioni dei tassisti si sono dette dall'inizio contrarie. Il ministero dal canto suo informa che la trattativa continua «non si è rotto nulla». «Solo i rappresentanti di alcune sigle - fanno sapere da via Veneto - hanno lasciato il tavolo quando hanno sentito parlare di doppia targa. Ma la doppia targa - puntualizzano dal ministero - non è cumulo delle licenze: e solo una opportunità in più. Saranno i Comuni a decidere in base alle esigenze locali». Sarà. Ma in serata la rivolta, anche se limitata ad alcune sigle, è ripresa.

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