Fini si ispira al modello Cameron: aperto ai nuovi diritti, donne, immigrati e identità
Perché anzitutto sarà una destra diversa. E non sarà più soltanto una destra, ma quasi un centrodestra. La rivoluzione che Gianfranco Fini si appresta ad annunciare martedì all'esecutivo del suo partito non sarà una rivoluzione di facciata. Farà davvero saltare i paletti che adesso delimitano i confini di Alleanza nazionale. E non è un caso che il nuovo modello a cui si ispirano i vertici del partito di via della Scrofa sia quello inglese. O meglio: quello di David Cameron, il giovane leader conservatore britannico che sta scardinando l'intero impianto delle convinzioni dei Tories. Ma procediamo con ordine. Anzitutto, l'ipotesi a cui sta lavorando Fini prevede che la Casa delle Libertà sia più che conclusa: morta. Di qui la necessità di aprire la nuova An a orizzonti diversi. Che non sono più quelli di una destra nel senso classico del termine, ma ormai di centrodestra. Insomma, che puntino a un elettorato cattolico, questo è certo, ma anche più laico. An vuol diventare un partito tradizionalista, ma aperto anche alle nuove istanze che vengono dal territorio. Ecco, dunque, il modello Cameron. E chi è Cameron? Quarant'anni da compiere, il leader dei Conservatives si sente il «Tony Blair di destra», sia per il look giovanile, ma soprattutto per la capacità di assorbire le riforme realizzate dallo schieramento opposto e apprezzate (Blair viene a sua volta considerato una Margaret Thatcher di sinistra). Si definisce un «conservatore moderno e compassionevole», Cameron. Presta decisamente più attenzione all'immagine rispetto ai suoi predecessori e ha come dichiarata ambizione quella di attirare categorie finora ritenute ostili alla destra, come le donne, i figli degli immigrati e le minoranze sessuali. Nel 2004 ha votato una proposta di legge per l'introduzione dei Pacs ed è favorevole alle quote rosa per aumentare la rappresentanza politica femminile. Ha preso le distanze dal liberismo della Thatcher e difende il sistema sanitario nazionale. Accetta l'economia di mercato ma chiede che sia anche sociale. Ha rubato temi alla sinistra, va in bicicletta al Parlamento, si interessa alle tematiche ambientali: ha installato dei pannelli solari in casa sua, mettendo in imbarazzo i laburisti che si sono sentiti scavalcati a sinistra dal leader della destra. Di lui, proprio negli ultimi numeri, si sono occupate due riviste vicine al partito di Fini: Charta Minuta, sostenitrice della linea del presidente di An, e La Destra, invece critica. Scrive su Charta Umberto Croppi: «David Cameron usa toni ancora più radicali ed espliciti (rispetto al leader della destra francese, Sarkozy, ndr): "Destra e sinitra sono finite", dichiara. Usa toni e argomenti che sembrano scavalcare a sinistra il suo avversario socialista, così sintetizza il suo programma: "La stabilità economica, che deve avere la precedenza sulla riduzione delle tasse; la difesa dell'ambiente; l'energia sostenibile, gli asili nido per le madri lavoratrici". E immagina un partito non più schierato in difesa degli egoismi ma "compassionevole" e aperto alla diversità etnica. Dichiara che il suo eroe di riferimento è Garibaldi e che oggi può vincere solo chi riesce a interpretare l'esigenza del futuro». È anche per questo che Croppi, dopo aver passato in rassegna gli altri leader delle destre europee (Merkel, Aznar e appunto Sarkozy), conclude: «Chi oggi ha gettato le boe oltre il recinto angusto degli attuali recinti, avrà gli strumenti per andarsi a cercare nuovi orizzonti e aiutare il Paese a ritrovarsi». L'altra rivista, La Destra, si spinge addirittura oltre. Al punto che nella copertina dell'ultimo numero Fini viene ritratto proprio in mezzo a Cameron e Sarkozy, come a un bivio tra le due scelte. L'editoriale del direttore Fabio Torriero è esplicito: «Un consiglio a Fini. Se lo scopo è attualizzare le idee, non rinnegarle, segua l'esempio dei giovane capo dei conservatori inglesi, David Cameron, che sta rinnovando il thatcherismo, coniugando Stato e mercato, pubblico e privato, aziende e fisco familiare, sviluppo e ambient