Competition tra comunisti

Così è iniziata una vera e propria competition tra le due forze politiche per stabilire, di volta in volta, chi è più filogovernativo e chi più vicino alle istanze della piazza. Dopotutto senza questo continuo dualismo i due partiti non esisterebbero nemmeno. Era il 1998, Fausto Bertinotti, a quel tempo segretario di Rifondazione Comunista, aveva appena deciso di sfiduciare il primo governo Prodi (il primo esecutivo dichiaratamente di sinistra della storia repubblicana). Oliviero Diliberto si oppose, se ne andò e fondò assieme ad Armando Cossutta il Pdci. Da allora i due partiti hanno inziato la loro battaglia per conquistare il cuore della sinistra. Battaglia che, nelle ultime settimane, ha più volte messo in crisi la maggioranza di governo. Sull'Afghanistan ad esempio dove, per ben due volte, il Pdci ha vestito i panni del «bastian contrario». La prima volta una settimana fa quando, dopo una riunione dei capigruppo dell'Unione, davanti all'entusiasmo dei suoi alleati che annunciavano il raggiungimento dell'accordo, il capogruppo del Pdci al Senato Emanuela Palermi gelava tutti con un secco: «Noi non ci stiamo». Stessa scena mercoledì. Stessa riunione dei capigruppo dell'Unione. Stesso entusiamo. E stessa reazione del Pdci. Stavolta, però, è Oliviero Diliberto a parlare: «Non c'è un accordo, si è stabilito un percorso». Il tutto mentre il Prc recitava la parte del perfetto alleato e il capogruppo di Rifondazione alla Camera Gennaro Migliore attaccava: «Il Pdci vuole sempre scavalcarci». Sarà forse per questo che, ieri, quando in piazza Colonna si sono materializzati un centinaio di manifestanti no Tav, il primo a farsi vivo è stato proprio il segretario di Rifondazione Franco Giordano. Dopo aver stretto mani e aver parlato con i manifestanti Giordano è partito alla carica. «Trovo giusto - ha detto - fare riferimento a quella parte del programma dell'Unione che afferma che ogni interventi sul territorio deve essere costruiti con il consenso delle comunità locali. La prospettiva avanzata dal popolo no tav è il potenziamento della linea nazionale già esistente». Insomma, se il Pdci si fa portavoce delle istanze pacifiste, Rifondazione è con il popolo della val di Susa. Al punto che una delegazione dei manifestanti, accompagnata dalla deputata di Rifondazione Marilde Provera, è stata ricevuta dalla Presidenza della Camera (Fausto Bertinotti, Prc) e da quella del Senato. Dopotutto «competition is competition».