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Pescante: «Il rifiuto di Gianni è un alibi»

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Ne è convinto Mario Pescante, senatore di Fi, membro dei Cio ed ex presidente del Coni, ieri alla riunione del Consiglio nazionale. «Quando il sindaco Veltroni parla di unità di intenti - sostiene Pescante - deve capire che anche lui deve essere convinto della candidatura, mentre invece pare che questo convincimento manchi». Secondo lei il problema non è il rifiuto di Gianni Letta, giusto? «Condivido l'opinione del sindaco Veltroni sull'unità di intenti, ma questa non può essere trovata intorno al nome di una singola persona che dovrebbe presiedere il Comitato promotore. Direi che l'unità di intenti debba essere trovata innanzitutto nel Governo». In che senso? «Nel senso che i costi da sostenere per l'organizzazione e la gestione delle Olimpiadi sono stimati intorno a 15 miliardi di euro e il Cio chiederà al Governo di prendere impegni precisi per questa cifra. Vorrei che qualcuno, dal ministero del Tesoro si esprimesse su queste cose, prima ancora di decidere se Letta debba presiedere il comitato promotore». Secondo Veltroni ci sarebbero ancora due settimane di tempo per decidere, è d'accordo? «Ma non scherziamo. Tutta questa fretta nella decisione di ritirarsi è davvero incomprensibile. La candidatura ufficiale va fatta nel 2007, e il Cio deve ancora inviare il questionario, la presentazione del dossier al Cio nel 2008, la scelta avverrà solo nel 2009. Ci sono anni per trovare i fondi ed il consenso». La candidatura di una città europea, dopo l'assegnazione dei Giochi del 2012 per Londra, è data per perdente già in partenza, cosa ne pensa? «Anche questo mi sembra un falso problema. L'Asia e l'Oceania hanno già fatto sapere di non essere interessate, l'Africa avrà i Mondiali di calcio nel 2010 e il Sud America nel 2014, quindi mi sembra molto improbabile che ci sia interesse per questi Paesi ad ospitare le Olimpiadi nel 2016. Rimangono gli Stati Uniti, i quali però non riescono a trovare il consenso da parte del governo federale. Il problema, semmai, è Madrid, una candidatura già forte e che l'ultima volta perse per soli 3 punti. Ma Roma ha tute le carte in regola per poterla fronteggiare a pari merito». Sus. Nov.

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