Mediaset non paga

E pensare che dall'asta dello scorso 30 luglio, erano usciti entrambi soddisfatti: la Lega Calcio aveva incassato 61,5 milioni di euro per gli highlights della A, Mediaset aveva tolto alla Rai uno dei prodotti più popolari e seguiti, assicurandosi per tre anni la possibilità di trasmettere in esclusiva fino alle 22.30 le immagini delle partite della massima serie. Adesso, però, le sentenze dei tribunali rischiano di cambiare e non di poco la lista delle squadre che vi potranno partecipare ed ecco che l'idillio tra le Lega Calcio e Mediaset sembra destinato a finire. Ad aprire la polemica è Piersilvio Berlusconi che torna a spiegare in modo ancora più perentorio rispetto ai giorni scorsi come Mediaset sta valutando se pagare in toto i diritti sulle suqadre. E questo perché le maggiori sembrano dstinate a essere retrocesse in serie B, mentre l'azienda di cologno monzese ha solo i diritti della serie A. Mediaset, sottolinea Berlusconi jr, intende dunque «aspettare le sentenze» sul calcio prima di pronunciarsi sui diritti tv riguardanti il rapporto con la Lega. Un'eventuale sentenza negativa che portasse all'esclusione dalla serie A di squadre importanti - precisato peraltro il vicepresidente di Mediaset - «potrebbe avere una conseguenza dal punto di vista di un'azienda che sui diritti si deve tutelare. Ma per la programmazione non cambia niente». E poco dopo arriva la protesta della Lega Calcio. Ma non per bocca del suo presidente dimissionario, Adriano Galliani, uomo di Berlusconi. Bensì con il suo vice, Massimo Cellino, l'anti-Galliani: «Considero l'inadempienza contrattuale messa in atto da Rti (la società di Mediaset che cura la produzione ndr), attraverso il mancato pagamento della scadenza prevista il primo luglio 2006 relativa ai diritti degli highlights del campionato 2006-07, una gravissima violazione resa ancora più sgradevole dalla pubblica dichiarazione tendente ad associare l'esito di un insindacabile giudizio sportivo ad eventuali possibilità di rinegoziazione». Cellino è anche il consigliere delegato per il rapporto con Rti nonchè il portavoce della Lega dopo le dimissioni di Galliani: «Non voglio pensare - spiega in una nota - ad azioni tendenti ad orientare il giudizio di una Corte riunita per deliberare, ma l'infelicità di questa scelta è evidente». «Per la Lega - conclude Cellino - parlano, e in modo chiaro, i contratti siglati. Non esistono dubbi rispetto ai doveri e alle scadenze. Le regole si rispettano, non solo nello sport. Siamo pronti ad ascoltare i problemi di tutti, ma dopo il rispetto degli impegni e senza condizioni poco eleganti». Ma in serata arriva la controreplica di Mediaset: «È ovvio che in caso di forte perdita del valore sportivo del campionato di A, oltretutto a causa di comportamenti illeciti da parte di società aderenti alla Lega Calcio, ne consegue una corrispondente analoga riduzione del valore di mercato», si legge in una nota. Mediaset, si specifica, è pronta però «a fronte della disponibilità della Lega a un incontro sul tema del valore dei diritti, a onorare il pagamento della prima tranche con riserva, magari anche prima della sentenza definitiva, a dimostrazione della propria correttezza e totale buona fede». «In questo caso - prosegue la nota di Mediaset - il pagamento sarà tuttavia effettuato, con espressa riserva di perseguire tutte le azioni a tutela del nostro investimento contrattuale, nel caso in cui le sentenze definitive confermeranno le richieste della procura federale di sentenza che accolga le tesi dell'accusa». Poichè la sentenza definitiva è prevista nell'ultima settimana di luglio, Mediaset «in via cautelativa ha deciso di congelare la prima delle tranche di pagamento per il Campionato 2006-2007, in scadenza il primo luglio 2006 (pari al 25% dell'importo annuale)». «Non si può non prendere atto di quello che sta succedendo - ricorda l'azienda milanese - Alla luce del processo in corso e delle severe richieste del