I giudici di pace dichiarano guerra
La lista delle categorie che si sentono colpite nel vivo si allunga e il governo non riesce a far fronte alle proteste. Così mentre è in stallo la discussione con i tassisti, ieri si sono fatti sentire i giudici di pace che hanno proclamato lo stato di agitazione. Siccome il decreto Bersani non ammette l'anticipazione da parte degli uffici postali dei pagamenti per le spese di giustizia, i giudici di pace di pace sono rimasti senza lo stipendio di giugno. Il presidente dell'Associazione nazionale dei giudici di pace, Francesco Cersosimo ha detto che un'azione di questo tipo avrebbe richiesto lo sciopero ma sarebbe coinciso con le ferie. L'Associazione Nazionale ha chiesto l'intervento del ministro Mastella ed è probabile che ci sia una convocazione il 19 luglio. Intanto il Guardasigilli ha dato assicurazioni sulle retribuzioni dei giudici onorari. L'ipotesi su cui si sta lavorando è quella dell'emissione di particolari ruoli di spesa fissa gestiti dalle direzioni provinciali del Tesoro. Vediamo quale è la situazione delle altre categorie. Taxi - Nulla di fatto all'incontro con Bersani. Il ministro ha esaminato le proposte della categoria ma le ha ritenute «insufficenti». Insoddisfatti anche i tassisti che si erano detti disponibili a ampliare l'orario di lavoro integrando alla guida oltre al titolare di licenza un altro autista, e a effettuare servizi integrativi in accordo con i Comuni. Assicurazioni - L'Ania ha detto che le compagnie sono favorevoli al sistema dell'indennizzo diretto ma questo richiede una forte collaborazione tra imprese, una cosa che è a forte rischio antitrust. No invece al reinserimento dell'Iva per la compravendita di immobili strumentali. Farmacie - La Federfarma apre alla vendita dei farmaci nei supermercati ma a patto che l'Agenzia italiana del farmaco prepari una lista ristretta di prodotti che non diano problemi e che quindi possano essere venduti tranquillamente. Il ministro Livia Turco ha fatto sapere di aver già chiesto all'Aifa questa lista. le Coop che rappresentano il 20% del mercato, potrebbero avere i primi corner con i farmaci da banco da ottobre. Gli eserciz di distribuzione che sarebbero interessati dal decreto sarebbero solo 8 mila, il 37%, di cui 270 ipermercati e 7.800 supermercati. Il vicepresidente della commissione Sanità al Senato ha sottolineato che i supermercati, a differenze delle farmacie, la notte sono chiusi. Panificatori - A fare la voce grossa tra i panificatori sono quelli campani che domani marceranno nelle strade di Napoli in segno di protesta. I panificatori hanno chiesto al governo un tavolo di concertazione: se non si dovesse giungere ad un accordo non viene esclusa in seguito la serrata dei panifici.