E oggi rischia la bacchettata dell'Onu
Il segretario generale Annan arriva in Italia per chiedere più truppe a Kabul
La richiesta di fornire rinforzi del Palazzo di Vetro - che rafforza quella analoga della Nato - come deterrente per contrastare la minaccia dei taleban non fa che alimentare il terreno già surriscaldato della discussione parlamentare in Italia alla vigilia del tormentato voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, in calendario il 17 in aula alla Camera e il 25 in aula in Senato. Annan è forse consapevole delle tensioni in seno all'Unione e agli altolà che vengono dagli irriducibili della sinistra pacifista, ma come ha ammonito il suo inviato a Kabul: «sono tempi duri per l'Afghanistan, tirarsi indietro non è un'opzione». Il pressing internazionale sull'Italia è in queste ore continuo: lo stesso George W. Bush, attraverso un'intervista al Sole 24Ore, ieri si è augurato che l'Italia mantenga almeno il suo attuale impegno in Afghanistan. E Koenigs seguirà a ruota Annan in Italia dove sarà già il 16 luglio. A Roma - dove torna a distanza di sei anni dall'ultima visita ufficiale - il segretario generale delle Nazioni Unite incontrerà tutte le massime autorità dello Stato. Salirà al Colle dal presidente Giorgio Napolitano, avrà un pranzo di lavoro con il premier Romano Prodi e una cena con il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Avrà due colloqui distinti con i presidenti dei rami del Parlamento, Franco Marini e Fausto Bertinotti, e terrà un'audizione a Palazzo Giustiniani di fronte alle Commissione esteri di Camera e Senato. Quello del segretario generale con le autorità italiane sarà un confronto a 360 gradi sulle prospettive di riforma delle Nazioni Unite, ma anche un'occasione per tentare di convincere l'Italia - suo sesto contribuente del bilancio e tra i primi paesi fornitori di truppe in ben 19 missioni di peacekeeping - a ripensare il suo impegno in Afghanistan nell'ambito della missione Isaf. Roma è una città importante per il sistema Onu: ospita infatti le sedi di Fao, Ifad e Pam ed è il vero «polo agro-alimentare» delle Nazioni Unite. Kofi Annan vi giunge, non a caso, a pochi mesi dall'ingresso dell'Italia come membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (a partire dal primo gennaio prossimo per il biennio 2007-2008) anche per sottolinearne il ruolo di primo piano della Capitale all'interno dell'organizzazione. Un gesto di considerazione da parte del segretario generale che, il 31 dicembre, passerà il testimone.