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di MARCO CASTORO ANCORA 72 ore e Giancarlo Leone potrà sedere sulla poltrona di vice direttore generale della Rai.

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Per il figlio dell'ex presidente della Repubblica, uomo di centro, stimato e rispettato tanto fuori quanto dentro viale Mazzini (e non è cosa da poco), si tratta di un giusto riconoscimento per il pluriennale lavoro svolto. In verità Leone era in corsa anche per la direzione generale assegnata alla fine a Claudio Cappon. Sempre mercoledì verranno decise due altre nomine importanti. La prima sarà assegnata a Nicola Claudio, giovane promettente che si è guadagnato la nomination di capo dello staff del direttore generale. Sostituirà la sua ex capo, Lorenza Lei, dirottata sulla poltrona di direttore delle Risorse televisive, una nomina che la Lei aveva già ad interim. Quindi verranno sistemate altre tre caselle di uno scacchiere destinato allo stavolgimento. Da qui a ottobre, passando probabilmente per un agosto più caldo che mai. In palio ci sono le direzioni delle testate e dei telegiornali. La sfida più importante riguarda la nomina a RaiUno. Chi sostituirà Fabrizio Del Noce, splendido protagonista della grande stagione di riscatto della rete ammiraglia di viale Mazzini? In corsa ci sono il diessino Carlo Freccero (ex direttore di RaiDue), il prodiano Giovanni Minoli (attuale direttore di Rai Educational) e Paolo Ruffini (il direttore di RaiTre) spinto dalla Margherita e favorito nella corsa (se dovesse spuntarla Ruffini, Minoli sarebbe dirottato su RaiTre). La poltrona di RaiUno s'incrocia con quella del Tg1 che vede favorito per la direzione Ferruccio De Bortoli, direttore del Sole 24 ore, il quale in verità non sappiamo quanto sia contento di lasciare la sua isola felice per un contratto che, almeno dal punto di vista economico, non sarà splendente come quello del Sole). Il 20 luglio De Bortoli scioglierà la riserva e sapremo se sarà lui a prendere l'eredità di Clemente J. Mimun (eredità scomoda, visti gli ottimi risultati ottenuti dal direttore voluto da Forza Italia). Sul nome di De Bortoli qualsiasi partito del centrosinistra non avrebbe nulla da ridire. Mentre qualora dovesse saltare la trattativa Ds, Margherita e prodiani darebbero vita a un duello senza esclusioni di colpi. Dopo lo smacco subito con la nomina di Cappon, Prodi non può permettersi un'altra sconfitta. Minoli e Piero Badaloni devono necessariamente portare a casa qualcosa. L'ex governatore del Lazio punta alla direzione del Tg1, ma nemmeno in caso di rifiuto di De Bortoli partirà in pole position. Infatti i ds schierano in campo: Antonio Caprarica (candidato di ferro, corrispondente prima da Londra poi da Parigi), Stefano Marroni (il vicedirettore del Tg2 che potrebbe come alternativa al Tg1 occupare una poltrona importante nelle testate radiofoniche o a RaiNews 24) e Antonio Di Bella (il direttore del Tg3 che qualora facesse il grande salto al Tg1 lascerebbe il suo posto a Bianca Berlinguer). Senza contare la Margherita che se dovesse perdere la direzione di RaiUno con Ruffini, potrebbe dirottare il suo candidato sul Tg1. Quindi per Badaloni sarà davvero dura. Tuttavia già mercoledì potremmo avere un segnale importante, in quanto sapremo chi sarà il direttore designato per RaiNews 24 (destinata in un futuro non lontano all'accorpamento con Televideo). Se la spunterà Badaloni ci sarà semaforo verde per una direzione diessina al Tg1. Tuttavia il favorito per la nomina resta Marroni. L'unica rete che resterà sicuramente alla Cdl è RaiDue (con Mauro Mazza che per la conferma al Tg2 dovrà guardarsi da Angela Buttiglione o dallo stesso Mimun, il quale però è destinato alla direzione del Tg5, magari affiancato da Del Noce per la direzione di rete). Da sistemare ci sono anche Michele Santoro ed Enzo Biagi, a quest'ultimo sarà dedicata una serata speciale. Di sicuro gli sconvolgimenti non si limiteranno alla Rai, ma si allargheranno anche a Mediaset. E qui ne vedremo davvero delle belle.

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