Tornano gli ultrà di FI: «Situazione incivile»
Ma è tutta Forza Italia a scendere in campo a difesa del suo capo. Una difesa a spada tratta che coinvolge i pasdaran azzurri, ma anche le colombe. E infatti, poco dopo la diffusione della notizia del rinvio a giudizio per Berlusconi nell'inchiesta Mediaset, il partito dell'ex premier si scatena all'attacco di magistrati e in trincea per il suo leader. Attacca Sandro Bondi: «Assistiamo ad un copione già visto, come nel 1996, anche oggi non ci si accontenta di aver conquistato il potere, ma l'obiettivo è quello di distruggere giudiziariamente il leader dell'opposizione e di disgregare così la Cdl». Il coordinatore di Forza Italia aggiunge anche che «ancora una volta il popolo della libertà è costretto a resistere e difendere i principi fondamentali della democrazia. Speriamo di non essere soli in questa battaglia e ci auguriamo che a noi si uniscano anche quelle voci libere dell'attuale maggioranza di governo che si rifiutano - conclude Bondi - di vivere in un regime politico». Sulla stessa linea Elio Vito, capogruppo alla Camera: «Ancora una volta, dopo le elezioni politiche, con un centrodestra all'opposizione del governo ma maggioranza nel Paese, il leader di Forza Italia e della Cdl Silvio Berlusconi è sottoposto a puntuali iniziative giudiziarie». «Contemporaneamente - aggiunge Vito - altri esponenti del centrodestra subiscono intercettazioni, indagini, procedimenti e richieste di arresto. Una serie di "sfortunate coincidenze" che dovrebbero preoccupare i moderati di questo Paese. Esistono ancora -conclude Vito- garantisti che rompano l'assordante silenzio?». «Quello che sta capitando attorno a Silvio Berlusconi, Forza Italia e più in generale l'alleanza della Casa delle Libertà e le azioni del suo passato governo ha dell'incredibile», insiste Piero Testoni, deputato di Fi, secondo cui «si sta stringendo una morsa lenta ma a quanto pare inesorabile, manovrata da un certo tipo di magistratura che ha sempre agito ad orologeria quando ha sentito politicamente e pubblicamente di avere le spalle coperte». «A questo il popolo della libertà - conclude Testoni - deve saper reagire con una riflessione più profonda del solito perché? sono troppi gli indizi che hanno trasformato un antico sospetto in pericolosa realtà». Per Isabella Bertolini, coordinatore emiliano di Forza Italia, «l'assurdo ed ingiusto rinvio a giudizio del presidente Berlusconi completamente estraneo ai fatti incontestati è assolutamente incivile. L'inaccettabile accanimento giudiziario contro il leader dell'opposizione è una vergogna della nostra Repubblica». Secondo la Bertolini, inoltre, «il filo diretto tra magistratura militante, uso politico della giustizia e sinistra contro Berlusconi rende il nostro Paese una democrazia minore». Attacca anche Antonio Tajani, presidente dei deputati europei di Forza Italia: «In un sistema come quello attuale, che assomiglia sempre più ad un regime illiberale, ci sarebbe stato da sorprendersi se certa magistratura non si fosse trasformata nello strumento per colpire il leader dell'opposizione. La democrazia si regge sull'equilibrio tra i poteri: in Italia, troppo spesso il potere giudiziario si arroga il diritto di sostituire quello politico per mettere a tacere gli avversari che non si possono sconfiggere con il voto». Infine, per il deputato Maurizio Lupi, «non ci sono più sorprese. La Procura di Milano segue sempre lo stesso copione. Ormai è un'escalation: c'eravamo illusi che la storia di questi anni, segnata da una giustizia ingiusta contro Berlusconi, avesse insegnato maggiore equilibrio e imparzialità. Purtroppo dobbiamo ammettere che ci siamo sbagliati».